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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2013 alle ore 07:37.

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In un certo senso le luci che, spinti dall'insaziabile curiosità oltre le "colonne d'Ercole" (cf. Inferno XXVI), gli uomini accendono per indagare tutta l'ampiezza dell'umana esperienza, hanno ricevuto dalla luce della fede (Lumen fidei) maggior intensità.
Quanto alla vita diocesana, la Lettera pastorale "Alla scoperta del Dio vicino" ci ha richiamati con forza ai pilastri portanti di ogni comunità cristiana seguendo l'indicazione sempre attuale degli Atti degli Apostoli: «Erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere… Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati» (At 2,42-47b). Rispetto ad alcuni ambiti specifici – il rito ambrosiano, l'iniziazione cristiana, le comunità pastorali e la prima destinazione dei presbiteri – il cammino compiuto ci ha permesso di passare dallo stadio di cantieri aperti all'individuazione di linee comuni, ovviamente sempre riformabili, per un'azione ecclesiale veramente in grado di attuare quella pluriformità nell'unità che è la legge della comunione.
b) Benedetto e Francesco
Lungo l'Anno della fede lo Spirito del Risorto ha sorpreso e accompagnato la Chiesa e l'umanità tutta con avvenimenti davvero eccezionali. Il pensiero va subito alla rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI. Un gesto umile di profonda fede. Proprio nel momento del congedo, è apparso con chiarezza cristallina davanti agli occhi di tutti il senso del suo instancabile impegno per il bene della Chiesa e del mondo.
Alla sorpresa della rinuncia di Benedetto è seguita la grazia dell'elezione di Papa Francesco. Lo Spirito del Risorto ha voluto, attraverso i gesti e le parole del nuovo pontefice, toccare in modo singolare il cuore non solo dei cristiani, ma di tutti gli uomini. L'immediatezza dello stile di Papa Francesco, che alla GMG di Rio ha contagiato di entusiasmo e di speranza una moltitudine di giovani, si accompagna al suo richiamo alla Luce della fede nella quale «si apre a noi lo sguardo del futuro» (Lumen fidei 4).
Tale sguardo, sempre attento a tutte le manifestazioni dell'umano, si posa incuriosito e partecipe sullo straordinario avvenimento dell'Expo 2015. Esso può, sottolineo può, rappresentare una occasione perché la Milano del futuro trovi la sua anima. Fin da ora, tanto il tema "Nutrire il pianeta. Energia per la vita" – che ci invita a considerare il creato come dimora di cui avere cura e come risorsa da utilizzare con equilibrio –, quanto la presenza della grande maggioranza dei Paesi del mondo con l'arrivo di milioni di vi­sitatori, costituiscono una salutare pro-vocazione. Pongono tutte le componenti della società di fronte (pro) ad un invito (vocazione) che non può essere disertato da nessuno.

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