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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2013 alle ore 19:23.
L'ultima modifica è del 16 settembre 2013 alle ore 07:23.

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Saranno recuperate anche le casseforti
Quando il relitto della Costa Concordia sarà messo in sicurezza, saranno recuperate tutte le cassaforti dalle cabine dei passeggeri. Lo ha spiegato Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione per Costa Crociere, in conferenza stampa all'Isola del Giglio. «Il contratto con Titan e Micoperi - ha detto - prevede il recupero degli effetti personali dei passeggeri. Per ora, naturalmente, questa operazione non è stata fatta. Quando la nave sarà in sicurezza e avremo il permesso della Procura sarà possibile entrare e gli operatori preleveranno le cassaforti dalle 1500 cabine. Il contenuto sarà poi restituito ai legittimi proprietari».

Obiettivo rimozione entro primo semestre 2014
La previsione è che la nave possa lasciare l'isola del Giglio tra maggio e giugno, per essere trainata oppure caricata sulla nave nave-bacino Vanguard, verso la rimozione. La soluzione – traino o carico – dipenderà dal porto di destinazione, ha chiarito Costa Crociere. Sul fronte ambientale, infine, non ci sono allarmi né sversamenti in mare di materiali inquinanti. Le oltre 40mila analisi dell'acqua effettuate in questi mesi hanno sempre dato risultati confortanti, ha assicurato la Protezione civile. Nessuna indicazione, per adesso, dei resti dei due dispersi nel naufragio, che ora saranno cercati nella nave da un gruppo interforze.

Danni a fiancata, ma non insormontabili
«La fiancata della Concordia emersa ha molti danni ma non è una situazione insormontabile». L'ha detto il responsabile del progetto per la Costa, Franco Porcellacchia prima di unirsi ai festeggiamenti, a base di birra in un bar a Giglio Porto, con Nick Sloane e alcuni tecnici della Titan-Micoperi che hanno lavorato alla rotazione del relitto. «Sono andato a vederla con la barca ma non mi sembra sia in condizioni critiche», ha spiegato Porcellacchia aggiungendo che «il lato dritto è molto danneggiato però sono due zone dove il danno è molto ben avviato e non ci sono spaccature enormi, non c'è penetrazione di roccia come temevamo. Nei giorni prossimi ci guarderemo con attenzione. Ma non mi sembra niente di insormontabile».

La priorità ora: la ricerca dei due corpi dispersi
Ora il prossimo passo è mettere in sicurezza la Concordia, per permettere ai tecnici di entrarvi e iniziare i lavori. Priorità è la ricerca dei due corpi ancora dispersi. Completata la rotazione, adesso sarà infatti possibile verificare le condizioni del relitto e valutarne lo stato complessivo per poter eseguire eventuali interventi di ripristino della struttura. Presto arriveranno gli altri 15 cassoni costruiti da Fincantieri che saranno installati sul lato dritto, poi i 30 cassoni sui due lati verranno svuotati dall'acqua e forniranno la spinta necessaria a far rigalleggiare lo scafo. Scafo che a quel punto sarà sommerso per circa 20 metri. Con la nave rimessa in asse, si potranno adesso valutare con maggiore precisione anche i tempi di trasferimento del relitto fuori dall'Isola del Giglio.

Rotazione, esercitata forza di 23.800 tonnellate
Per far ruotare il relitto sono state utilizzate 56 catene, che passano sotto lo scavo e sono fissate al fianco sinistro del relitto. Ciascuna catena misura 58 metri e pesa 26 tonnellate: un solo anello 205 chili. Ventidue fanno perno sulle undici torri ancorate stabilmente al fondo marino e saranno tese grazie a martinetti idraulici. Trentasei martinetti si trovano anche su nove degli undici cassoni montati sul lato sinistro. Per favorire la rotazione sara' esercitata una forza pari a 23.800 tonnellate.

La cronologia dei lavori
Lunedì mattina i lavori sono iniziati alle 9 con tre ore di ritardo rispetto alle previsioni
a causa di un violento temporale notturno, mentre nel pomeriggio i lavori di tiraggio hanno avuto un fermo di circa un'ora e sono ripresi poco prima delle 19. È stato necessario recuperare la parte morta di alcuni cavi impiegati per la rotazione del relitto che rischiavano di impigliarsi nelle valvole dei cassoni, hanno spiegato i tecnici.

I cavi sono stati disimpigliati con un intervento abbastanza spettacolare, svolto da una squadra di operai che si sono arrampicati sul relitto. «Non ci sono stati guasti. Tutto ha funzionato bene» ha spiegato Porcellacchia, direttore del progetto di rimozione per Costa Crociere. «Abbiamo raggiunto quasi i 13 gradi di rotazione e il prossimo punto interessante sarà il raggiungimento del grado 24 che ci consentirà di non usare più le funi ma la zavorra per completare la rotazione. La nave sta reagendo nel migliore

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