Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2013 alle ore 19:23.
L'ultima modifica è del 16 settembre 2013 alle ore 07:23.

My24

Sul fronte ambientale, Gabrielli ha assicurato che le acque sono limpide («non ci sono significativi o apprezzabili sversamenti») anche se «siamo solo all'inizio» e «le quantità di liquido che sono dentro la Concordia, e che saranno rilasciate in mare, sono significative». Maria Sargentini, presidente dell'Osservatorio per la rimozione della Concordia, ha confermato che «dal punto di vista ambientale non ci sono elementi di criticità, si continua ad andare avanti tranquillamente». Nel tardo pomeriggio ha fatto il suo arrivo nell'isola anche il Ministro dell'ambiente Andrea Orlando.

Nessuna indicazione, per adesso, sulla presenza dei resti dei due dispersi nel naufragio della nave (Russel Rebello e Maria Grazia Trecarichi) nell'intercapedine tra scafo e fondale. «Ma indicazioni più precise le avremo nelle prossime ore». In ogni caso le facce degli operatori sono molto più distese per aver superato le prime ore, «quelle più incerte» ha precisato Gabrielli pur aggiungendo - a conferma della complessità dell'intera operazione - che «le ore più rischiose sono le prime 12», cioè tutte.

La Costa Concordia aveva cominciato a muoversi intorno alle 11,10. Sullo scafo sono visibili i primi segnali di rotazione del relitto: dall'acqua è emersa una striscia di ruggine alta almeno 40 cm. Si calcola una rotazione da 1 a 3 gradi e una emersione di circa un metro. I dati sono approssimativi per la grande distanza dal punto di osservazione.

Al Giglio una giornata particolare
Intanto, l'attività dell'isola è rivoluzionata: chiusi i chioschi che affittano barche e quelli che organizzano gite per le spiagge; niente rifornimenti né giornali da leggere (il traffico navale è interdetto); lavoro supplementare per bar e trattorie che circondano il porto.
Dalla chiesa che la notte dell'incidente mise a disposizione dei naufraghi, è sceso al porto il prete, don Lorenzo Pasquotti: «Siamo fiduciosi, ci sono tutte le premesse perché l'operazione vada bene», ha sostenuto. «Ho detto una preghiera questa mattina e anche nei giorni scorsi - ha aggiunto - E ho invitato la gente a pregare per le vittime, chiedendo che veglino sulle operazioni di rimozione».

Il motivo del ritardo
Lo slittamento dei lavori è legato al violento temporale che l'altra notte si è abbattuto sulla piccola isola toscana e che ha reso impossibili le operazioni di predisposizione del parbuckling (raddrizzamento attraverso l'uso di funi), tra cui il posizionamento della chiatta su cui poggerà la control room (il centro di controllo operativo) e delle panne destinate a contenere eventuali fuoriuscite di materiali inquinanti dalla nave.
«C'erano fulmini, non era prudente lavorare in quelle condizioni», ha aggiunto Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione della nave per la compagnia Costa.

Le operazione di tutela ambientale
Circa 4 ore dopo l'inizio del parbuckling, sono cominciate le campionature in mare sotto corrente rispetto al relitto e a 100 metri di distanza, grazie ai natanti della Capitaneria. Da Porto S. Stefano è partito quindi il battello oceanografico di Arpat Poseidon che effettua le analisi marine fuori dall'area regolamentata. Martedì l'Arpat prevede di proseguire i monitoraggi in modo analogo, salvo eventuali adeguamenti del programma per novita' intercorse, afferma il dirigente dell'agenzia ambientale regionale Marcello Mossaverre.

I geologi: rimuovere il cemento dal fondale
«Credo che la piattaforma di cemento posta sotto la Costa Concordia a protezione dei fondali dell'isola del Giglio debba essere smaltita nel più breve tempo possibile o almeno che si sviluppi un piano immediato di ripopolamento degli organismi marini in quel punto». Lo ha detto stamani Gianvito Graziano, presidente del consiglio nazionale dei geologi, a margine del nono forum nazionale delle Geoscienze, commentando le operazioni di rotazione del relitto della Costa Concordia. «Quell'intervento - ha aggiunto - è stato realizzato in una zona dove il fondale è piuttosto basso e dove gli organismi marini si sviluppano anche sfruttando la luce solare ed è chiaro che il cemento potrebbe danneggiare l'ambiente marino».

«Richiesta danni ambientali? È possibile» dice il ministro dell'Ambiente
«Credo che ci siano tutte le condizioni per una richiesta danni ambientali». Così il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, a margine di un incontro in Bocconi, sulla possibilità che il ministero, dopo aver accertato i danni provocati dal naufragio della Concordia, avanzi una richiesta di risarcimento.

Shopping24

Dai nostri archivi