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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2013 alle ore 06:41.

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È strettamente legata al nuovo Isee la proposta di riforma organica del welfare in Italia elaborata dall'Istituto per la ricerca sociale, in collaborazione con il Capp, il Centro di analisi delle politiche pubbliche delle università di Modena e Reggio Emilia, che sarà presentata a Milano giovedì 26 settembre, al convegno «Costruiamo il welfare di domani» (al Pime, in via Mosé Bianchi 94). La proposta di revisione del welfare avanzata dall'Irs si basa sull'ipotesi di redistribuire la spesa per interventi socio-assistenziali, 67 miliardi di euro, introducendo, al posto delle prestazioni attuali, un assegno unico per le famiglie con figli, una dote di cura per gli anziani non autosufficienti e un reddito minimo di inserimento per i nuclei in povertà.
L'assegno unico per le famiglie con minori, in particolare, andrebbe a sostituire le detrazioni fiscali Irpef per familiari a carico e gli assegni familiari: due prestazioni che oggi costano allo Stato 17,7 miliardi. Uno degli obiettivi della proposta è superare il problema dell'incapienza: una parte consistente delle famiglie non può beneficiare infatti delle detrazioni Irpef per familiari a carico, perché ha un reddito così basso che l'imposta da versare non è abbastanza ampia da assorbire lo sconto fiscale.
L'obiettivo della riforma, come si vede dalla tabella a lato, è poi quello di sostenere le coppie e i monogenitori con figli minori, rispetto all'attuale modello di welfare, che è concentrato soprattutto sugli interventi (monetari e non) a favore degli anziani. «I punti cardine della nostra proposta sull'assegno per le famiglie con minori – spiega Paolo Bosi, del Capp – sono l'universalità della prestazione, prevista non solo per i lavoratori dipendenti ma anche per gli autonomi, e la maggiore selettività rispetto ai mezzi del nucleo familiare».
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Il grafico a lato evidenzia gli effetti della proposta, elaborata dall'Istituto per la ricerca sociale, di unificare le attuali prestazioni di sostegno alle famiglie con figli (detrazione Irpef per familiari a carico e assegni al nucleo familiare) in un solo programma universale, basato su un assegno unico per le famiglie con figli minorenni (Am). L'assegno sarebbe differenziato in base alla numerosità dei nuclei familiari, seguendo la scala di equivalenza dell'Isee. Le risorse da usare resterebbero invariate rispetto ai 17,7 miliardi che oggi finanziano le detrazioni per carichi familiari e gli assegni al nucleo familiare. Ci sarebbe però un cospicuo ridimensionamento dei beneficiari: le famiglie che ottengono le detrazioni e l'Anf oggi sono 12,1 milioni. Quelle che hanno solo figli minorenni, invece, sono in tutto 6,5 milioni. Dalle elaborazioni svolte dall'Irs in collaborazione con il Capp delle università di Modena e Reggio Emilia, riportate nel grafico, è evidente che a guadagnare di più, rispetto alle prestazioni attuali, sarebbero i monogenitori con figli minorenni, le coppie con figli minorenni, e i monogenitori con figli minorenni e adulti. A perdere di più, invece, sarebbero le coppie con solo figli adulti, i nuclei senza figli e le coppie di pensionati.

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