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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2013 alle ore 06:40.

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La riunione di ieri apre la settimana di confronto de governo con le pari sociali, questo pomeriggio a Palazzo Chigi è atteso il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, domani leader del'Ugl Giovanni Centrella, giovedì il presidente di Rete imprese Italia, Ivan Malavasi, mentre venerdì sarà la volta dei vertici di Alleanza delle cooperative Giovanni Poletti e Maurizio Gardini. «La priorità é certamente il cuneo fiscale», ha confermato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, convinto che la riduzione delle tasse sul lavoro possa «ridare competitività e ampiezza alla domanda interna, per far riaprire l'economia e farla crescere a un tasso necessario per riassorbire la disoccupazione».
Altra prioprità per i sindacati è il completo finanziamento della cassa in deroga, insieme alla soluzione definitiva per gli esodati e i precari della pubblica amministrazione, della scuola e della ricerca. Polemiche, infine, sulla proposta di istituire un reddito minimo, rilanciata dal ministro Giovannini: la preoccupazione è che vengano drenate altre risorse dalle somme già assai limitate, per gli ammortizzatori sociali. «Si sta facendo confusione – afferma Camusso – se Giovannini intendeva dire che sta lavorando a un piano di inclusione rispetto alla povertà é una iniziativa importante, che può riordinare strumenti come la social card, deve essere però evidente che il piano va finanziato».
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Le richieste di sindacati e imprese
FISCO
Per la ripresa, secondo il documento di Confindustria e sindacati, è necessario un sistema fiscale efficiente, la riduzione del carico sui redditi da lavoro, l'eliminazione della componente lavoro dalla base imponibile Irap, detassazioni e decontribuzioni
INVESTIMENTI
Indispensabili anche il rafforzamento degli investimenti nell'innovazione a 360 gradi, per affrontare e vincere la competizione globale e la creazione di una nuova finanza per lo sviluppo, per favorire una maggiore capitalizzazione delle imprese
AMBIENTE ED ENERGIA
Le politiche industriali per uscire dalla crisi dovranno comprendere anche lo sviluppo della green economy e la riduzione del costo dell'energia, per il miglioramento della competitività delle imprese nel contesto europeo e globale
RIFORME ISTITUZIONALI
Secondo Confindustria e sindacati è prioritaria la revisione del Titolo V della Costituzione, per restituire allo Stato la possibilità di intervenire unitariamente su alcune materie di interesse generale e una seria politica di revisione della spesa pubblica

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