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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2013 alle ore 13:28.
L'ultima modifica è del 25 ottobre 2013 alle ore 13:36.

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Amnistia e indulto, rischio «soluzioni provvisorie»
Affrontando il tema dell'emergenza carceraria,che costituisce «un'emergenza nazionale e democratica» ed è «causa principale delle condizioni insostenibili e incivili dei detenuti», il presidente dell'Anm ha detto poi che amnistia e indulto rischiano di essere «soluzioni effimere e provvisorie» se non accompagnate da «ampi rimedi strutturali».

Intercettazioni irrinunciabili, dannoso il reato di clandestinità
Sulle intercettazioni «occorre intervenire con riforme che da un lato non pregiudichino uno strumento di indagine e di prova irrinunciabile con l'imposizione di condizioni, limiti e formalismi inutili e dannosi, dall'altro garantiscano il diritto alla riservatezza», in un ragionevole equilibrio fra «tutela della privacy». Mentre in materia di immigrazione, il reato di ingresso illegale nel territorio dello stato è definito «palesemente inutile e dannoso» e la sua abrogazione «non sarebbe certo una concessione all'ingresso incontrollato nei nostri confini

Cancellieri: no ad arroccamenti sulla riforma della giustizia
Al congresso dell'Anm è intervenuto anche il Guardasigilli ribadendo il suo ruolo di garante dell'autonomia della magistratura, ma chiedendo un'accelerazione sulla riforma della giustizia e «uno straordinario sforzo riformatore» per risolvere l'emergenza carceri. «Come ministro della Giustizia sono il garante e il custode dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura e sappiate che non verrò mai meno a questo compito - ha detto il ministro, che però ha definito «un errore arroccarsi su posizioni preconcette» sulla riforma della giustizia. E ha chiesto «importanti coraggiose riforme sistematiche, che eliminino una volta per tutte le storture e la farraginosità che impediscono alla macchina della giustizia di procedere speditamente». L'impegno è quello di intervenire sul processo civile e penale «rivedendone l'architettura complessiva».

Presidente Cassazione: giustizia non è show
Sui magistrati che scelgono la politica serve invece una «normativa più rigorosa dell'attuale». Mentre il presidente della Cassazione Giorgio Santacroce se la prende con le «esposizioni mediatiche» e «l'anomalo protagonismo» di alcuni magistrati passati alla politica, intervenendo al congresso dell'Anm: «La giustizia non è uno show o un grande carro di carnevale - ha detto - è indispensabile silenzio e meditazione». Santacroce ha ha poi escluso che con la senenza di ieri sul reato di conclussione la Cassazione abbia fatto passare una linea «morbida». Questa interpretazione "non risponde al contenuto della nostra decisione, la concussione si rafforza», ha detto Santacroce

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