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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2013 alle ore 14:35.
L'ultima modifica è del 27 ottobre 2013 alle ore 14:36.

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Sempre in Germania, indubbiamente con il morale già alle stelle per aver incoronato il vierfacher champion, si festeggia anche il tanto temuto sorpasso di Mercedes su Ferrari nel mondiale costruttori: il fortuito quarto posto di Massa è l'unico che porta punti alla scuderia di Maranello, dodici, ma grazie ai 18 di Rosberg, secondo, e agli 8 di Hamilton, sesto, la Mercedes conquista ora un leggero vantaggio di quattro punti che ferisce l'orgoglio delle rosse.

La Francia, nazione storica di questo sport, celebra oggi ancora il terzo posto di Grosjean, forse inaspettato fino a pochi minuti prima della bandiera a scacchi, ma non certo immeritato: a ben vedere il giovane transalpino è maturato molto e oggi ha condotto una gara in rimonta grazie alla tanta rabbia che aveva dentro da ieri. Infatti una scelta infelice di gomme in qualifica non gli aveva permesso nemmeno di entrare in Q2, ma nel pomeriggio indiano ha saputo risalire dal 17mo al podio, con una prestazione che gli varrà molto probabilmente la riconferma in Lotus per l'anno prossimo. La qualità della sua crescita e dei risultati, alla fine di questa grande giornata, gli valgono inoltre il settimo posto nel mondiale piloti, scalzando il diretto rivale Massa anche se a parità di punti.
In Messico, infine, dove c'è fermento per l'inserimento provvisorio in calendario del Gp nazionale per il prossimo anno, il quinto posto di Perez fa altrettanto piacere, specie considerando che l'altra McLaren, con Button, non ha saputo far meglio del quattordicesimo.

Di Greater Noida 2013 quindi le storie più importanti da raccontare sono queste, ma per i protagonisti c'è da dire che la gara è stata comunque sofferta dall'inizio alla fine perchè, in quanto a strategie, è stata forse una delle più complesse dell'anno. Il weekend non era iniziato bene ancora una volta in quanto a critiche sulle gomme: il formarsi di pericolosi blistering, uno dei mali più grandi per le coperture di Formula 1, ha riacceso in parte la polemica fra Alonso e Pirelli, che è andata avanti in varie puntate quest'anno fino all'ultima gara in Giappone e alla famosa telefonata di Tronchetti Provera a Montezemolo. Dal canto suo il costruttore italiano riceve anche lamentele di altri colleghi che gli fanno eco, ma si difende dicendo che rispetta le specifiche caratteristiche tecniche che a suo tempo le erano state richieste e rilancia con una vera minaccia ad Ecclestone: se non gli verrà concesso un ulteriore test, pur a proprie spese e magari già ad Abu Dhabi, potrebbe uscire dai giochi già a fine stagione.
Certo è che un Vettel che esce già a cambiare le gomme dopo un giro, ripartendo dal ventesimo posto, suona forse strano: ce n'era davvero bisogno? Lo ha fatto per non annoiare? Per solidarietà con Alonso? No di certo, nulla accade per caso in Formula 1. Comunque sia lo spettacolo è stato rispettato. Pazienza per il contatto alla prima curva, era destino per Alonso di non andare bene neanche oggi. E la stessa mala sorte ha colpito anche il suo untore, Webber: se non fosse stato per l'ennesimo guaio di affidabilità, questa volta all'alternatore, forse poteva portare a casa tranquillamente un'altra, e magari ultima, bella coppa di Formula 1.

Meno male che alla fine Vettel ha fatto qualcosa di diverso, che non aveva mai fatto così platealmente: si è messo lì sul traguardo e ha messo in scena un bel burnout, girando su stesso come negli eventi promozionali, divertentosi e facendo divertire il pubblico come fanno i veri piloti. Il ragazzino di fondo c'è ancora, ma è cresciuto e si prende finalmente un po' di libertà. Il pilota c'è, non c'è dubbio che ormai sia un campione pluricertificato. Mancava l'uomo, ma sembra ormai essere arrivato definitivamente anche a questo scopo.
Ma da qui a fine stagione quali saranno le motivazioni per lui e per gli altri? Altri record, va bene, ma le prossime tre gare devono ancora assegnare la classifica del mondiale costruttori e piloti dal secondo in giù. Fra le tante situazioni aperte, sicuramente Hamilton sogna di andare a prendere Raikkonen. Dietro di loro, poi, ci sono tanti contratti che "pesano" del mancato rinnovo quindi, c'è da scommetterci, le ultime tre prove ad Abu Dhabi, Austin e San Paolo, dalla prima posizione in giù, saranno ancora parecchio agguerrite.

http://twitter.com/alexdagosta

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