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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2014 alle ore 08:43.

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La notte del 6 ottobre soldati della Gestapo avevano fatto irruzione nella chiesa di Gilleleje, avevano arrestato ottantacinque ebrei precariamente nascosti in quel luogo sacro, ne avevano disposto la deportazione verso il ghetto boemo di Terezin, anticamera dei Lager. La nascita del Comitato ebraico di Gilleleje costituiva una risposta a questo schiaffo. Non rappresentava soltanto un gesto di solidarietà verso sconosciuti ebrei in fuga: era anche un gesto di rivendicazione del l'identità comunitaria. Era una mobilitazione in difesa dei valori non negoziabili su cui tale identità si fondava.
Lungo le coste danesi dell'Øresund si moltiplicarono esperienze collettive di salvataggio come quella di Gilleleje. In totale, nei primi quindici giorni dell'ottobre '43, le traversate in barca organizzate clandestinamente furono circa settecento: e circa settemila furono gli ebrei che così scamparono in Svezia ai colpi della Soluzione finale. Mentre nessuno dei settecento trasporti illegali (neanche uno!) fu intercettato dalle pattuglie della Marina tedesca.
L'inefficacia dei pattugliamenti navali si spiega, prima di tutto, con il sottile doppiogioco del dottor Best. Il plenipotenziario germanico riuscì allora a convincere perfino Adolf Eichmann, giunto in missione a Copenaghen, che gli ebrei di Danimarca stavano meglio dispersi per le città della Svezia che ammassati nei ghetti di Boemia o nelle camere a gas di Polonia. Ma a un livello più profondo, l'improbabile inefficacia dei pattugliamenti lungo l'Øresund – e l'inusuale arrendevolezza di un uomo come Eichmann – si spiegano attraverso una dinamica propriamente politica. In Danimarca, il Terzo Reich rinunciò a realizzare la Soluzione finale per una ragione molto semplice, insopportabilmente semplice: perché fu posto di fronte all'opposizione di un popolo intero.
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Bo Lidegaard, Il popolo che disse no.
La storia mai raccontata di come una nazione sfidò Hitler e salvò i suoi compatrioti ebrei, traduzione di Giuseppe Maugeri, Garzanti, Milano, pagg. 440, € 22,00

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