Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2014 alle ore 08:00.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:47.

My24

Ma torniamo alla vicenda dell'area ex Sisas di Rodano-Pioltello, appena fuori Milano. Secondo i pm il pactum sceleris tra Pelaggi e i vertici della ditta che si è aggiudicata l'appalto per lo smaltimento, la Daneco, ha comportato la consegna «in più occasioni a Pelaggi Luigi, Commissario Delegato di Governo e pubblico ufficiale, di somme di denaro ammontanti complessivamente a non meno di euro 700mila, corrispettivo per il compimento di atti contrari ai doveri di ufficio».
In particolare si parla di «agevolazione illegittima dell'attività di rimozione e smaltimento dei rifiuti», di autorizzazione di «costi di smaltimento non previsti nel bando di gara… pari a circa 500.000 euro da riconoscere alla società Daneco», e dell'affidamento diretto «senza una preventiva gara d'appalto, dei cosiddetti lavori complementari per un importo di 5.700.000 alla Daneco».

In più, l'avvocato Pelaggi è accusato di aver ignorato l'esito delle verifiche anti-mafia dalle quali sarebbe risultato un legame tra Francesco Colucci, presidente e Ad di Unendo, la controllante di Daneco, agli arresti da ieri, e la società Nuova Spra Ambiente, destinataria di un provvedimento interdittivo antimafia emesso dalla Prefettura di Napoli che aveva sottolineato «la permeabilità dei Colucci ai condizionamenti operanti dalle organizzazioni criminali, in particolare nel settore della raccolta dei rifiuti».
L'attività di indagine condotta del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Milano con il supporto del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza ha messo in evidenza rapporti considerati «anomali» tra Colucci e Pelaggi che avrebbero «cadenzato i tempi in cui si sono svolte le operazioni di rimozione dei rifiuti».
Il tenore dei messaggi intercettati, ha concluso il Gip, lascia trasparire «una profonda conoscenza delle abitudini reciproche e una inusuale familiarità su aspetti della vita privata: Francesco Colucci ha perfetta cognizione della dislocazione dell'abitazione di Luigi Pelaggi, dove spesso lo raggiunge».

In varie conversazioni telefoniche intercettate si fa riferimento alla raccolta di somme di denaro contante apparentemente destinate al Commissario straordinario Pelaggi. Gli investigatori hanno persino individuato una cassetta di sicurezza presso l'agenzia del Montepaschi in Piazza della Rotonda, appena dietro Palazzo Chigi, intestata a una collaboratrice di Pelaggi, dove sarebbero stati temporaneamente custoditi «il provento degli illeciti profitti del Commissario di Governo, elargiti dalle società del gruppo Unendo, il cui contenuto è stato clandestinamente svuotato da Pelaggi non appena avuto il sospetto di una possibile indagine nei suoi confronti».
Interessante notare che dopo le perquisizioni effettuate dai Carabinieri del Noe e dalla Guardia di Finanza di Milano, Pelaggi ha dato incarico a una società specializzata di effettuare una "bonifica" della propria abitazione, degli uffici del Ministero dell'Ambiente e del suo studio legale alla ricerca di possibili microspie.
Il ricorso a questi insoliti accorgimenti, secondo il Gip, evidenzia «da parte del Commissario delegato una seria preoccupazione per l'indagine a suo carico e per le sue responsabilità penali».

Decisamente meno cauto è stato invece Francesco Colucci, che non solo ha parlato al telefono di contanti da rastrellare, ma in alcuni scambi telefonici con la moglie Rosa ha fatto chiaro riferimento a proprie attività corruttive. «Ma non ti sei mai posta il problema da dove venisse questa ricchezza sempre più smodata? Tanto che ti fregava, i compromessi li facevo io! Tu facevi la… principessa!», ha scritto Colucci alla moglie in un sms. E lei ha replicato: «Sei un camorrista senza vergogna… Io sono principessa di nascita. I soldi con la schifezza tornano da dove sono venuti prima o poi». Per poi rincarare in una successiva telefonata: «Io ti dico camorrista! Sei un pagatore… Io ti dico tutto telefonicamente, che mi ascoltassero! Non me ne frega un c…».
cgatti@ilsole24ore.us

Shopping24

Dai nostri archivi