Impresa & Territori IndustriaElectrolux, Squinzi a Letta: governo difenda industria manifatturiera
Electrolux, Squinzi a Letta: governo difenda industria manifatturiera
30 gennaio 2014
Un «intervento deciso di politica industriale» e «un serio impegno» rispetto al caso Electrolux, «affinché il confronto già avviato presso il Ministero dello Sviluppo Economico con la partecipazione del Ministero del Lavoro possa giungere a un esito positivo nell'interesse delle imprese e dei lavoratori coinvolti». È la richiesta che il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, rivolge in una lettera al presidente del Consiglio Enrico Letta. Per Squinzi è necessaria una «forte azione del Governo a difesa dell'industria manifatturiera, volta a rafforzare le capacità del nostro Paese di attrarre e mantenere gli investimenti».
Deficit strutturali non colmati
Anche perché le proposte presentate da Confindustria per rimuovere «i deficit strutturali del nostro Paese che riguardano fattori strategici per la competitività - ha proseguito Squinzi - sono rimaste in larga parte disattese». Deficit così sintetizzati: «l'elevato costo del lavoro, dovuto ad una crescente pressione fiscale, la rigidità del mercato del lavoro ed il differenziale dell'energia rispetto ai principali concorrenti stranieri».
Rischio desertificazione industriale
Squinzi denuncia il caso Electrolux come "emblematico" e lancia l'allarme per un trend che, se non verrà invertito, porterà «irrimediabilmente verso la desertificazione industriale del nostro Paese». Secondo il presidente di Confindustria, un serio impegno del governo «sarebbe un segnale deciso sia verso un'impresa che rappresenta un importante punto di riferimento per il territorio sia verso l'industria italiana che sta affrontando con tenacia la crisi economica in atto e vuole vincere questa sfida».
In gioco storia industriale del Paese
Ad essere in gioco, per Squinzi, non è solo il destino della singola impresa, ma la storia industriale del nostro Paese e la sua capacità di difendere la propria base produttiva». La vicenda Electrolux assume infatti «dimensioni molto preoccupanti» non solo per le «ricadute occupazionali dirette», ma perché «rappresenta un caso emblematico per l'intera industria italiana».