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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2014 alle ore 08:54.
L'ultima modifica è del 31 gennaio 2014 alle ore 20:37.

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Boldrini ha poi stabilito che il contingentamento dei tempi non sia così stringente: 22 le ore fissate per il dibattito e la votazione.

Riaperto termine per emendamenti fino al 10 febbraio
La seduta, che si terrà l'11 mattina, riprenderà con la discussione sul complesso degli emendamenti (ci sono ancora 48 iscritti a parlare). Poi si passerà alle votazioni. Visto il rinvio, è stato riaperto il termine per gli emendamenti a 24 ore fino il ritorno in aula del testo sull'Italicum. Per presenterli i gruppi avranno quindi tempo fino a lunedì 10 febbraio.

Pregiudiziali: test superato
Il primo scoglio della nuova legge elettorale è stato dunque il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità della legge elettorale. Il voto è stato effettuato in mattinata, e in quella occasione sono entrati in azione tra 20 e 25 franchi tiratori. Il test è stato comunque superato.

Una ventina di franchi tiratori
Le pregiudiziali di Sel-M5S-FdI sono state bocciate a voto segreto con 351 no, 154 sì e 5 astensioni. Nel voto seguente, palese, la pregiudiziale di merito dell'M5S é stata respinta con 377 no, 120 sì e 14 astensioni. Se tra i no alle pregiudiziali nelle due votazioni vi sono 26 voti di scarto, tra i sì la differenza é di 34 voti. Ma sulla differenza pesa anche il numero degli astenuti: 5 per le pregiudiziali di costituzionalità e 14 su quella di merito. Il conteggio sui franchi tiratori va fatto dunque sul numero dei deputati complessivo dei gruppi che hanno dichiarato il no alle pregiudiziali, con Per l'Italia che si sarebbe spaccato tra chi, nel segreto dell'urna, ha votato un po' a favore e un po' contro.

M5s, Fdi e Sel non partecipano ai lavori dell'Aula
Dopo le questioni di costituzionalità, l'Aula ha votato no alla richiesta, avanzata da Ignazio La Russa di Fdi e Gennaro Migliore di Sel, di rinviare in Commissione la riforma della legge elettorale. Dopo il voto contrario, i Cinque Stelle hanno abbandonato per protesta i lavori. Sulla stessa linea Fratelli d'Italia, che ha deciso di non partecipare all'esame della riforma. La prima a tirarsi fuori era stata, questa mattina, la Lega.

La richiesta di ripetere la votazione della Commissione
In apertura dei lavori, la Lega aveva chiesto di ripetere il voto per il conferimento del mandato al relatore: è stato infatti messo in evidenza che ieri, a causa del blocco della commissione Affari costituzionali da parte dei Cinque Stelle, alcuni deputati non hanno potuto partecipare al voto. Alla richiesta del Carroccio si sono associati M5S, Fdi e Sel. Contrario alla ripetizione il Pd. Secca la risposta della presidente della Camera Laura Boldrini: «Se ne sta già occupando l'ufficio di presidenza». Immediata la replica del Carroccio: «Boldrini inadeguata. Si dimetta subito o sarà il caos», ha tuonato il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini. E il clima in Aula è diventato subito rovente.

Emendamento M5s su conflitto di interessi
Il M5S, intanto, ha depositato un emendamento alla legge elettorale sul conflitto d'interessi. La proposta di modifica a prima firma di Riccardo Fraccaro elenca una serie di cariche incompatibili con quella di parlamentare. E afferma che il conflitto sorge anche per gli eletti che abbiano partecipazioni di controllo in società che operano in regime di autorizzazione o concessione o nel settore radiotv ed editoria. E anche per le partecipazioni detenute da coniuge, convivente e figli.

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