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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2014 alle ore 12:35.
L'ultima modifica è del 16 febbraio 2014 alle ore 09:54.

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Pressing su Guerra per lo Sviluppo Economico, Boeri o Barca al Lavoro
Forte il pressing su Andrea Guerra, per lo Sviluppo economico, ma l'ad di Luxottica è dato anche come possibile candidato per Eni, Enel, Terna e Poste Italiane. Per il Lavoro sono in rialzo le quotazioni di Tito Boeri, ma circolano anche i nomi di Pietro Ichino (in quota Scelta civica) e dello stesso Barca. Meno probabile l'ipotesi Guglielmo Epifani, ex segretario Pd. Per Delrio sembra certo lo spostamento nella casella di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, praticamente il braccio destro del premier, dal momento che Renzi vorrebbe cancellare la figura di vicepremier.

Le conferma: Bonino agli Esteri
Il Nuovo Centrodestra punta a riconfermare i suoi tre ministri: Beatrice Lorenzin alla Sanità, Maurizio Lupi alle Infrastrutture (casella alla quale è stato associato però anche il nome di Michele Emiliano, sindaco di Bari, oltre che di Vincenzo De Luca, viceministro senza deleghe con Letta) e Angelino Alfano al Viminale. Ma sul Viminale è in corso un braccio di ferro. Angelino Alfano non avrebbe nessuna intenzione di lasciare il dicastero, accontentandosi del ruolo di vicepremier. E per il Viminale è spuntato il nome di Dario Franceschini. Al di là dei ministri Ncd, le riconferme nella nuova squadra di palazzo Chigi saranno poche. La minoranza Pd chiede la riconferma di Andrea Orlando all'Ambiente. I cosiddetti tecnici andranno via quasi tutti, ad eccezione di Emma Bonino che andrebbe verso una riconferma agli Esteri.

Giannini verso l'Istruzione
I "montiani" di Scelta Civica sacrificherebbero (ma i malumori interni non sono pochi) Mario Mauro alla Difesa per fare spazio a Stefania Giannini all'Istruzione. Dal Pd dovrebbe arrivare il nuovo ministro della Difesa: in corsa Roberta Pinotti ed Emanuele Fiano. Verso l'addio Giampiero D'Alia che lascerebbe scoperto il ministero della Pa: in quota Udc entrerebbe Michele Vietti che andrebbe però alla Giustizia (per la quale si fa anche il nome di Giovanni Maria Flick), ma sono in rialzo le quotazioni del renziano Domenico Manzione (magistrato e sottosegretario agli Interni nel governo Letta). E si fa anche il nome del presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro.

Tre fedelissimi
I fedelissimi del sindaco al governo saranno al massimo tre: Graziano Del Rio, ascoltatissimo da Renzi, viene dato per certo come sottosegretario alla presidenza del Consiglio; Maria Elena Boschi viene accreditata alle Riforme, mentre il segretario dem vorrebbe Lorenzo Guerini (attuale portavoce della segreteria Pd) ai Rapporti con il Parlamento.

Farinetti: non farò il ministro
Suggestiva l'ipotesi di Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, all'Agricoltura. Farinetti però oggi smentisce l'ipotesi: «Non farò il ministro, faccio l'imprenditore, ognuno deve fare il suo mestiere». E sottolinea, a margine di un incontro dell'ASP Alumni al Politecnico di Milano, che «però gli starò molto vicino, se ha bisogno, per quello che possiamo fare noi e cioè agricoltura e turismo che sono le due cose di nostra competenza». Il patron di Eataly aggiunge quindi: «Non posso andare in trincea io, io sono già in trincea nel mio mestiere e, forse, gli italiani hanno le scatole piene di imprenditori di successo che si mettono in politica»

Baricco: collaboro ma non da ministro
Per la Cultura, oltre al nome di Dario Franceschini è spuntato anche il nome dello scrittore Alessandro Baricco, che, dopo l'incontro con Renzi a Firenze, chiarisce che collaborerà «ma non da ministro».

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