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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2014 alle ore 08:16.

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Gli strumenti normativi
Per l'innovazione la base di partenza può essere il credito d'imposta inserito nel decreto Destinazione Italia: bisogna attuare, ma soprattutto potenziare, la misura estendendola alla spesa totale e non limitandola agli incrementi di investimenti. Per l'internazionalizzazione servirebbe un piano ad hoc per il made in Italy. In campo energetico, si può recuperare e potenziare il Ddl che faceva parte, insieme al decreto, del piano Destinazione Italia.
I numeri
Per il credito d'imposta R&S ci sono al momento a disposizione 600 milioni in tre anni, ma la copertura per il 2014 appare già a rischio. Sono 73mila le imprese potenziali esportatrici, ma vincolate da burocrazia e credito difficile. Tre miliardi di euro l'obiettivo di tagli alla bolletta energetica del piano Destinazione Italia: si è approdati invece a risparmi (teorici) per 850 milioni
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12 miliardi
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SEMPLIFICAZIONI E GIUSTIZIA CIVILE
Procedure snelle, giustizia veloce
La proposta
Abbattere il numero delle autorizzazioni per gli insediamenti industriali. Semplificare la normativa degli appalti per favorire gli investimenti in infrastrutture. Riprendere più in generale le misure del Ddl semplificazione, arricchendole con altre proposte e trasformandole in un decreto legge. Introdurre un sistema di filtri sui ricorsi al Tar. Attuare senza indugi la semplificazione della geografia giudiziaria
Gli strumenti normativi
Il Codice degli appalti è stato modificato 44 volte nei suoi 7 anni di vita: è necessario dare maggiore certezza agli operatori e semplificare le procedure delle gare. Questo ridurrebbe anche l'abbondante contenzioso davanti a Tar e Consiglio di Stato tra le Pa e i privati. Ricorsi che per essere risolti hanno bisogno di anni. Bisogna ridurre i tempi delle sentenze e ricorrere sempre di più allo strumento che già il codice del processo amministrativo ammette: la pronuncia di merito in forma breve già in sede cautelare. Così come, sul versante civile, un più incisivo ricorso alla mediazione può rappresentare un contenimento delle cause. Nel Ddl 958 al Senato sono diverse le misure stralciabili in un decreto, cui si potrebbe aggiungere l'abolizione della responsabilità solidale in materia di versamento delle ritenute fiscali
I numeri
La sola abolizione della responsabilità solidale farebbe risparmiate 1,4 miliardi annui. Altre misure da adottare per decreto: la possibilità di accelerare i lavori di bonifica per le imprese, misura che equivale a un taglio di oneri per 3 miliardi annui.
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1,4 miliardi
4 CREDITO E LIQUIDITÀ Pagare tutto l'arretrato della Pa La proposta
Accelerazione dei pagamenti arretrati della Pa, anche attraverso stanziamenti aggiuntivi rispetto alla dote di 47 miliardi prevista per il 2013-2014. Attuazione di tutte le misure adottate per rafforzare l'azione del Fondo centrale di garanzia per le Pmi e per creare un «Sistema garanzie» allargato anche ai grandi progetti di innovazione e ai mutui casa.
Gli strumenti normativi
Un nuovo provvedimento per incrementare la dote andando oltre i 47 miliardi del 2013-2014. Contemporaneamente serve una risposta tempestiva ai rilievi della Commissione Ue che ha avviato l'iter per la procedura d'infrazione sul mancato rispetto dei tempi di pagamento della Pa prescritti dalla direttiva europea in vigore dal 1° gennaio 2013. Sul Fondo di garanzia, va implementato in tempi rapidi il decreto attuativo che amplia i criteri di accesso aprendo anche a imprese i cui bilanci negli ultimi anni hanno risentito degli effetti della crisi. Il «Sistema garanzie» varato dalla legge di stabilità richiede, allo stesso modo, rapida implementazione a fronte della generale carenza di liquidità.
I numeri
I 47 miliardi stanziati per i pagamenti della Pa non possono esaurire un fabbisogno che la Banca d'Italia stimava (sebbene forse leggermente all'eccesso) in 91 miliardi. Secondo l'Ance, ad esempio, tra il fabbisogno e lo stanziamento relativo alle sole spese in conto capitale esisterebbe uno scarto di quasi 11 miliardi di euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA PAGAMENTI 2013-2014 DA SBLOCCARE 25 miliardi5 LAVORO E PRODUTTIVITÀ Fondo strutturale per gli incentivi La proposta
Rendere strutturale la detassazione e la decontribuzione del salario di produttività. Favorire la ricollocazione dei disoccupati puntando sulle politiche attive per legare i sussidi alla partecipazione a corsi di formazione e all'accettazione di un posto di lavoro. È essenziale favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro, attraverso la collaborazione tra il sistema pubblico (i centri per l'impiego vanno riordinati) e le Agenzie private accreditate, con il pagamento della prestazione solo se il lavoratore viene ricollocato. Vanno favorite le assunzioni eliminando le rigidità introdotte dalla legge Fornero.

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