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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2014 alle ore 21:16.
L'ultima modifica è del 09 marzo 2014 alle ore 22:13.

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«L'Italia ha l'ambizione di guidare l'economia Ue»
L'Italia, ha proseguito Renzi, toccando i temi europei, «non ha l'ambizione di guidare il semestre europeo ma nei prossimi 20 anni guidare l'economia dell'Unione Europea. Noi siamo decisamente più forti e capaci di competere», ha risposto nell'intervista a Fazio. E in merito al vincolo del 3% sul deficit/Pil è «una norma concettualmente antiquata ormai, ma noi la rispetteremo finché non sarà cambiata, non cambieremo le regole in modo unilaterale». L'Europa «per noi è Spinelli, De Gasperi, Adenauer, ora sembra che sia formata solo da solerti ragionieri che ci spiegano cosa dobbiamo fare. Se non cambiamo alle prossime elezioni, vincono i populisti», ha assicurato il premier. «C'è lo spazio per cambiare. Che negli ultimi anni non abbia funzionato il modello economico si è capito - aggiunge - Se noi non teniamo in ordine i conti di casa nostra non siamo credibili con nostri figli e non con l'Europa. Vorrei fare le riforme prima del semestre europeo proprio per non sentirci dire cosa dobbiamo fare ma per dire: ora vi raccontiamo noi cosa è l'Europa. Sogno una Europa di valori».

Scuola, una priorità del governo
Renzi ha ribadito anche che la scuola è priorità del Governo. Per il piano di edilizia scolastica «ci sono più di 2,5 miliardi di euro pronti per essere spesi», ha detto. «Per le scuole si iniziano a spendere i soldi, già ci sono», aggiunge, spiegando che a Palazzo Chigi sarà istituita «una struttura ad hoc, una unità di missione» che aiuterà sindaci e comuni a spendere meglio i fondi. Renzi ha annunciato inoltre che giovedì incontrerà Renzo Piano per lavorare al nuovo progetto di edilizia scolastica. «I fondi di coesione sono stati spesi per una parte marginalissima, meno del 10%. Questi soldi dobbiamo abituarci a spenderli bene e subito e consentire ai cittadini di verificare come sono stati spesi», ha spiegato il presidente del Consiglio.

La volata per la legge elettorale
Per quanto riguarda la legge elettorale Renzi ha assicurato che «è a un passo dal traguardo. Domani si finisce. Al massimo martedì mattina». Il premier ha, ancora una volta, difeso la riforma, perché «porta al ballottaggio e impedisce larghe intese e giochini da prima Repubblica, e riduce il potere dei partitini, un male di cui come centrosinistra abbiamo sofferto tanto». Sul nodo della parità di genere, invece, ha chiarito che «se troviamo una soluzione che va bene a tutti sono felice, è giusto che sia scelta politica», ma il tema, ha poi puntualizzato, «non si affronta solo con una discussione sulle poltrone in Parlamento».

Cantone a capo della autorità contro la corruzione
Il presidente del Consiglio ha poi annunciato che Raffaele Cantone sarà il capo dell'autorità contro la corruzione. «Cantone è un giudice in prima linea contro la camorra. Lo proporrò come riferimento contro la corruzione. Nel mondo siamo percepiti come un Paese corrotto. Per prima cosa, bisogna smettere di rubare e chi ruba deve pagare. Ma c'è un passaggio ulteriore: se l'autorità anticorruzione prevista da Monti parte, nei ranking internazionali l'Italia recupera 10 posizioni. Ma c'è bisogno di persone valide», ha spiegato Renzi.

L'impegno per salvare l'arte italiana
Infine sull'impegno dei privati per salvare l'arte italiana ha detto: «Obama ha chiesto di vedere il Colosseo. Se penso alle polemiche su Della Valle ed il Colosseo dico che siamo un Paese che sta perdendo delle occasioni». E se i privati «vogliono mettere soldi per i restauri perchè dobbiamo avere l'idea che pubblico sia solo quanto viene pagato dal pubblico?». E «su Pompei annuncio di non fare annunci. Ma avendo un patrimonio come il nostro è mai possibile che si debba aver paura di privati che vogliano mettere a posto?» ha concluso, chiarendo una volta per tutte il suo pensiero in materia.

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