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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2014 alle ore 06:41.

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ROMA
Il presidente ormai c'è, ora tocca rifare l'autorità anticorruzione. Il Consiglio dei ministri, ha annunciato il premier Renzi, domani indicherà Raffaele Cantone, 50 anni, forse il più famoso pm anticamorra: ha fatto condannare i capi del clan dei casalesi come Francesco Schiavone (Sandokan), Francesco Bidognetti (Cicciotto 'e Mezzanott'), Walter Schiavone (Walterino). Il nome di Cantone, come quello degli altri componenti del consiglio dell'autorità, per l'ok definitivo dovrà poi passare al vaglio delle commissioni Affari costituzionali. Le norme più recenti tentano di dare slancio a una struttura che nasce nel 2003 con l'altisonante titolo di «Alto commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito all'interno della pubblica amministrazione». Il primo al timone, indicato dall'allora presidente del consiglio Berlusconi, è il magistrato Gianfranco Tatozzi: si dimette dopo due anni denunciando «scarsa sensibilità» verso la lotta alla corruzione. È sostituito da una serie di superprefetti: Bruno Ferrante, Achille Serra e Vincenzo Grimaldi, tutti con un passato comune nell'incarico di vicecapo del Dipartimento di Pubblica sicurezza. Serra cerca di fare il possibile e l'impossibile insieme a Silvana Riccio – oggi responsabile dei fondi Pac e prefetto anticamorra, presidente della commissione straordinaria di Casal di Principe – con un nucleo sparuto, meno delle dita di una mano, ma generoso, di forze dell'ordine a caccia delle corruttele nella sanità, nelle università, in altri uffici pubblici. Candidato al Senato col Pd, Serra lascia il testimone a Grimaldi e nel 2008, ministro dell'Economia Giulio Tremonti – premier di nuovo il Cavaliere – l'Alto commissario viene soppresso. «Costa troppo» è in sintesi la motivazione incredibile, surreale, un'imbarazzante figuraccia internazionale. Proprio dalla ricostruzione di un'immagine italiana all'estero nella lotta alla corruzione deve e può ripartire Cantone: è un obiettivo annunciato di palazzo Chigi. Del resto, nella guerra alla criminalità organizzata, che si intreccia di continuo con la corruzione, l'Italia resta la nazione con le norme e le strutture più avanzate. Si riparte anche da qui. Va risolta, tra l'altro, la riforma dell'Anbsc-agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati: alla proposta della commissione sulla criminalità organizzata presieduta da Roberto Garofoli, segretario generale della Presidenza del consiglio con Enrico Letta, hanno lavorato proprio Cantone e il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ieri ricevuto dal sottosegretario Graziano Del Rio. Proprio la commissione sulla criminalità organizzata di palazzo Chigi riprenderà i suoi lavori ed è stato l'oggetto dell'incontro tra Gratteri e Delrio: l'ipotesi in ballo è che ora sia lo stesso pm a presiederla. La guida dell'Anbsc, intanto, è vacante, la proposta Garofoli prevede l'alternativa tra un prefetto e un magistrato. Ma potrebbe confermarsi la tradizione prefettizia: il nome, nel caso, sarà indicato al Consiglio dei ministri dal titolare dell'Interno, Angelino Alfano, vedremo se «correrà» come Renzi con Cantone. L'Anac (Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche) oggi ha compiti di prevenzione, non di repressione. Al presidente spetta un compenso di 180mila euro lordi, agli altri due commissari 150mila. Il sito dell'Autorità segnala una ventina di dipendenti tra personale distaccato e addetti a tempo determinato, con un costo lordo annuo in stipendi di circa 650mila euro. La prevenzione punta sulla trasparenza: tutti gli enti pubblici devono dotarsi di un responsabile anticorruzione e adottare un piano triennale di prevenzione della corruzione che entro il 31 gennaio 2014 doveva essere inviato all'Anac. Molti ancora gli inadempienti. Singolare poi la storia della sede, oggi nel quartiere di Trastevere. I locali dell'Alto commissario anticorruzione, invece, erano in piazza San Lorenzo in Lucina nel trecentesco palazzo Fiano, che aveva ospitato persino il Circolo degli scacchi. Da un paio di mesi, nelle stesse stanze, si è insediata Forza Italia.
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ALL'ANTICORRUZIONE
Chi è Raffaele Cantone
Classe '63, Cantone è stato sostituto procuratore al tribunale di Napoli prima di passare alla Dda, la Direzione distrettuale Antimafia, e dal giugno scorso è componente della task force per l'elaborazione di proposte sulla lotta alla criminalità organizzata.
L'autorità
Nata come Commissione indipendente per la trasparenza delle amministrazioni pubbliche, acronimo Civit, questa struttura è stata trasformata in Autorità nazionale anticorruzione

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