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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2014 alle ore 06:41.
L'ultima modifica è del 12 marzo 2014 alle ore 06:55.

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Guardiamo al futuro: con gli obiettivi del piano, UniCredit sarà polo aggregante in Italia e in Europa?
Come in tutti i piani, non si parla di M&A e noi non abbiamo fretta. Per le piccole operazioni, dentro e fuori dall'Italia, ragioneremo per aree e valuteremo i dossier che ci consentiranno di crescere là dove ci interessa. Per le grandi operazioni, invece, ci sarà da attendere almeno il 2015-2016.
E il Monte dei Paschi? Come crede che andrà l'aumento di capitale?
In molti sono disposti a comprare, a partire dai fondi. Piuttosto, sarà interessante capire che cosa succederà dopo.
© RIPRODUZIONE RISERVATAPAROLA DI MANAGERMario DraghiIgnazio ViscoAlitaliaPresidente BceIl governatore BankitaliaIl riassetto della compagnia«Tra l'asset quality review e i primi segnali di ripresa anche in Italia, ci voleva una scelta coraggiosa per guardare avanti»«Secondo le indicazioni della Vigilanza gli accantonamenti sono stati effettuati sulla base di parametri prudenziali»«Contiamo di chiudere entro un paio di mesi. Etihad non ci ha chiesto di rinegoziare le utlime tranche di debito concesse dall'autunno a oggi» LAPRESSE ANSA SINTESI VISIVA GLI INDICATORI DELL'ISTITUTO ITALIANO LE FILIALI
Tra gli elementi destinati a cambiare il volto della banca nei prossimi anni c'è anche la presenza sul territorio. Il numero complessivo delle filiali è destinato a diminuire, ma a diradarsi saranno quelle a operatività limitata (spoke) e non quelle maggiori (hub). LA GIORNATA
Quello di ieri è stato un cda difficile da dimenticare per UniCredit: prima c'è stato l'annuncio delle perdite record del quarto trimestre del 2013 poi quello delle novità in arrivo destinate a ridisegnare il perimetro operativo della banca dei prossimi anni. IL TITOLO IN BORSA
La seduta del titolo UniCredit ieri a Piazza Affari non è certamente stata di quelle incolori. Le azioni della banca guidata da Federico Ghizzoni hanno chiuso in rialzo del 6,21% a 6,415 euro dopo aver aperto a 6,1, essere scivolate a poco più di 5,9 ed essersi issate fino a 6,515. IL TARGET: GRANDI PATRIMONI
Nelle previsioni di Bcg, nei prossimi anni la mappa europea dei grandi asset finanziari non immobiliari è destinata a cambiare: la massa monetaria dovrebbe crescere soprattutto grazie agli investitori più abbienti, quelli con oltre 1 milione di dollari di liquidità.

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