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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2014 alle ore 11:38.
L'ultima modifica è del 12 marzo 2014 alle ore 17:07.

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Padoan e BoschiPadoan e Boschi

Dall'azienda di famiglia al Governo: per Guidi lo stipendio non cambia
Un ministro riceve un assegno mensile di 4mila euro. Più o meno in linea con quanto ha dichiarato di guadagnare nel suo precedente lavoro la nuova responsabile dello Sviluppo economico Federica Guidi. Prima di accettare l'incarico di ministro l'ex presidente dei Giovani di Confindustria lavorava come dirigente nella società di famiglia Ducati Energia Spa: ruolo dal quale si è prontamente dimessa ma che le ha comunque procurato l'accusa di conflitto di interessi perché la società ha tra i propri clienti aziende pubbliche. In un'intervista al Corriere della sera il 24 febbraio la Guidi ha detto di avere «uno stipendio da 4mila euro al mese netti». Cifra poi lievitata a «4.300 euro al mese» in un colloquio due giorni dopo con Repubblica.

Ministri confermati, Lupi il più ricco
Sono già state invece passate ai "raggi x" la scorsa estate, quando furono rese pubbliche, le dichiarazioni dei cinque ministri del Governo Letta confermati nella squadra renziana: i tre del Nuovo Centrodestra – il leader Angelino Alfano, Beatrice Lorenzin e Maurizio Lupi – e i due democratici Dario Franceschini e Andrea Orlando (che hanno però cambiato dicastero). Un quintetto di ministri che siedono anche in Parlamento, tutti eletti alle politiche di febbraio 2013. Per loro vale quindi la regola introdotta da Enrico Letta: non possono cumulare lo stipendio di ministro con quello di senatore o deputato. I loro guadagni dalla politica perciò non cambieranno. In attesa delle nuove dichiarazioni per tutti valgono i dati depositati a luglio. Il più ricco è Lupi (reddito imponibile di 282.499 euro), seguito dal ministro-scrittore (è autore di tre romanzi editi da Bompiani) Franceschini con 200.861 euro (tra i pochi a indicare anche i dati dei figli, nel suo caso le due adolescenti Caterina e Maria Elena) e dal leader del Nuovo centrodestra Alfano era di 105.186 euro. I più poveri Lorenzin e Orlando entrambi con un imponibile di 98.471 euro.

Per le democratiche resta lo stipendio da parlamentare
Non inedite perché già pubblicate sul sito della Camera ma interessanti da rileggere ora le informazioni sulle parlamentari democratiche "promosse" ministre: Elena Maria Boschi (Rapporti con il Parlamento e Riforme), Marianna Madia (Semplificazione e Pubblica amministrazione), Federica Mogherini (Esteri), Roberta Pinotti (Difesa). Anche per loro resta solo l'indennità da deputata o senatrice. La Boschi, originaria di Montevarchi ma residente a Laterina (entrambe in provincia di Arezzo) è la più giovane (è nata il 24 gennaio 1981) ma si candida anche a essere la più "povera": i suoi 76.259 si riferiscono però all'anno di imposta 2012, quando prima del suo ingresso in Parlamento. Fanno meglio di lei Madia (98.471 euro), Mogherini (109.117 ) e la senatrice Pinotti (110.603). Quanto ai centristi, Stefania Giannini (Istruzione, Scelta civica) ha deciso di non pubblicare la propria situazione patrimoniale sul sito del Senato; Gianluca Galletti (Ambiente, Udc), invece, non è stato rieletto lo scorso anno: nella sua ultima dichiarazione dei redditi rintracciabile (anno di imposta 2011) l'imponibile ammontava a 123.977.


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