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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2014 alle ore 14:06.
L'ultima modifica è del 16 marzo 2014 alle ore 19:33.

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La Crimea divisa al voto: indipendenza o annessione alla Russia

Sinferopoli, (TMNews) - Un voto che divide. La Crimea, repubblica autonoma di due milioni di abitanti all'interno dell'Ucraina, va alle urne per decidere il suo destino con un referendum: la scelta è tra l'indipendenza e l'annessione alla Russia. La comunità russa, 59% degli abitanti, non ha dubbi sul risultato, a partire dal primo ministro, Sergiy Aksyonov. "Possiamo essere sicuri che il referendum che abbiamo organizzato definirà il posto storico della Crimea, cioè essere parte della Russia". Oltre agli esponenti politici di spicco, molti cittadini sperano in una vita migliore sotto Putin. "La Russia è un Paese ricco, sicuramente sarà meglio. È la nostra madrepatria".Mosca ha in pochi giorni assunto il controllo militare della penisola: le forze filo-russe hanno disarmato i militari ucraini e bloccato le loro navi. Manovre che Kiev ha condannato con durezza, così come il referendum. "I russi non vogliono votare, falsificheranno i risultati" dice Oleksandr Turchynov, presidente ucraino ad interim. La minoranza tatara, 12% della popolazione, ha scelto di boicottare il voto, ma le proteste a favore dell'Ucraina sono state molto limitate."Non posso prendere la nazionalità russa, sarei una traditrice - dice Lyuba - l'unica scelta che avrò sarà abbandonare tutto e partire". La comunità internazionale non riconosce i risultati del referendum, considerato illegale. Mosca ha invece dichiarato che rispetterà il risultato delle urne.(immagini Afp)

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