Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2014 alle ore 18:10.
L'ultima modifica è del 19 marzo 2014 alle ore 21:12.

My24

Scommessa sull'Europa, il nostro semestre sarà per cambiamento
Spazio alla politica, dunque. «L'Italia vuole fare del semestre il luogo del cambiamento possibile -a spiegato Renzi -. Ma vuole fare anche dell'Europa una scommessa politica. Oggi è facile dire "l'Europa ci sta portando via tutto quello che avevamo". Ma un'altra Europa è possibile solo se scommettiamo sulla politica. Il governo non ha paura di rischiare il tutto per tutto, e se governo e Parlamento cambieranno l'Italia, a quel punto tutti insieme potremo cambaire l'Europa».

Ue non ci fa pulci, siamo su stessa barca
Per Renzi «è fondamentale che si esca dalla visione per cui l'Ue ci controlla i compiti o ci fa le pulci», perché « l'Ue non è altro rispetto a noi. E se non saremo in grado di affermare che l'Italia e l'Europa - a dispetto di certa propaganda - non sono controparti ma sono sulla stessa barca,non ci sarà spazio per la politica».

Attenzione alla competitività industriale
«Noi parteciperemo ai lavori del Consiglio Europeo (che si apre giovedì, ndr) incentrando l'attenzione sulla competitività industriale» che è un tema «da inserire in una cornice che ha bisogno di un Europa che torni a fare il suo mestiere» anche nei confronti dei cosiddetti paesi emergenti, ha assicurato il premier, spiegando che questo tema «sarà inserito in un progetto sul rinascimento industriale che impone un'innovazione di metodo che metta insieme clima, energia, occupazione e competitività insieme. Ed è - ha concluso - la prima volta che accade».Poi ha ha aggiunto che per l'Italia l'evento chiave su cui puntare «sarà Expo 2015».

Battaglia in difesa del Made in Italy
Il governo punta a tutelare il Made in Italy. «Garantisco attenzione» sulla battaglia in difesa dei prodotti italiani, ha spiegato Renzi, «è una piaga. Noi fatturiamo nel settore agroalimentare la metà delle aziende concorrenti che utilizzano il nome italiano. Un elemento di sofferenza per l'economia, l'occupazione e l'orgoglio italiano».

Su conti non temiamo nessuno, ma debito zavorra
Renzi ha parlato anche di conti pubblici e di rispetto dei parametri (a partire dal 3% del rapporto deficit/Pil) previsti dai trattati Ue. «Non abbiamo paura di confrontarci con nessuno sui numeri, sui dati e parametri e sappiamo di avere una zavorra del debito pubblico», ha detto Renzi. Ma con il pacchetto di riforme predisposto (da quelle istituzionali, a quelle economiche) «l'Italia è pronta a fare la propria parte».

Riforma lavoro necessaria
La riforma del lavoro è necessaria, «non è un argomento a piacere che possiamo affrontare o no», ha incalzato Renzi, ricordando come questa riforma ci venga chiesta «dal 42% di giovani disoccupati» (e non dall'Europa). Numeri che «gridano vendetta».

Taglio Irpef è solo primo passo
Il taglio dell'Irpef nelle buste paga di chi guadagna fino a 1.500 euro al mese invece è definito da Renzi «solo un primo passo per rivitalizzare il mercato interno ora bloccato», chiarendo che altri ne seguiranno con l'obiettivo del sostegno all'economia.

Su agenda digitale a ottobre appuntamento europeo in Italia
Il premier ha poi annunciato che a ottobre, nell'ambito del semestre di Presidenza a guida italiana «ci sarà in Italia un appuntamento ad hoc sull'agenda digitale».

Riforma giustizia civile è nostra priorità
Tra le priorità anche la riforma della giustizia civile. «Non possiamo pensare che l'Ue sia il nostro alibi, i dati offerti dall' Ue sono dati della nostra debolezza» e per questo «risolvere il problema della giustizia civile è una priorità del nostro Paese», ha detto il premier.

Rischio rassegnazione e populismi
Il premier aveva iniziato le sue comunicazioni citando l'ex presidente brasiliano Lula, incontrato recentemente nel corso della sua visita in Italia, per sottolineare che una scossa è necessaria. «Incontrando Lula mi ha colpito l'affermazione "non ho mai visto l'Europa così rassegnata, pessimista e stanca". Credo che chi rappresenta un paese dentro il consiglio europeo deve partire dal fatto che l'Europa vive una fase di difficoltà evidente ai cittadini e c'è il rischio forte di un'affermazione di partiti populisti».

Sull'Ucraina soluzione condivisa, tenere aperto canale con Mosca
Sulla crisi tra Ucraina e Russia la stella polare del governo italiano è quella di trovare una soluzione con la collaborazione a tutti i livelli istituzionali nel rispetto del diritto internazionale evitando «l'incubo» di un ritorno alla «cortina di ferro», una cosa da «scongiurare». Perciò «bisogna tenere aperto un dialogo proprio mentre giudichiamo illegittimo il referendum».

Shopping24

Dai nostri archivi