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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2014 alle ore 06:41.

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Vi state specializzando anche nella microfinanza?
Una terza linea di intervento che intendiamo sviluppare, per la quale abbiamo risorse fino a circa 200 milioni veicolate con fondi Bei e della Commissione europea, è quella della microfinanza per agevolare la concessione di piccoli prestiti mirati alle start-up: in Italia lo abbiamo già fatto con la Banca popolare di Milano e con l'Iccrea.
Ma il private equity attrae le Pmi, notoriamente restie a far entrare nel proprio capitale investitori istituzionali?
Il Fei è il primo investitore in fondi di private equity in Europa. E questo è un intervento efficace perché rafforzando la base patrimoniale delle imprese permette loro di facilitare l'accesso al credito a condizioni migliori. Il Fei ha una "leva" molto più alta di quella di due volte della Bei: un nostro intervento da 1 milione in un fondo, che necessita un co-investimento almeno analogo da parte di co-investitori, consente alle imprese finanziate dal fondo medesimo nel loro insieme di accedere a prestiti bancari per, diciamo, 5-6 milioni. Le nostre somme stanziate sono più basse di quelle della Bei ma la nostra leva è di 1 a 5-6 volte. Investiamo in fondi di venture capital (seed, early stage, growth capital e middle market) e stiamo iniziando, in alcuni paesi, a lavorare tramite i "business angels". Entriamo anche nei fondi ibridi di debt-equity, ad esempio RiverRock per l'Italia.
A che punto siamo nella gestione dei fondi strutturali? Qualcosa si sta muovendo infine anche in Italia?
Nel nuovo periodo programmatico della Commissione europea 2014-2020 contiamo di continuare i nostri interventi regionali che mirano a gestire quote dei fondi strutturali destinati al sostegno delle Pmi, in stretta collaborazione con la Bei.
Il risk sharing è una nuova attività del Fei?
È uno strumento (Risk Sharing Initiative o Rsi) sul quale puntiamo per il futuro. Abbiamo iniziato a offrire questo prodotto alla fine del 2012 in forma sperimentale e, visto il suo successo, verrà ora riproposto in volumi più alti. Il rischio di credito sulle Pmi viene condiviso tra la Commissione (sui fondi del programma Horizon 2020), che si accolla le prime perdite su crediti che si materializzano, il Fei e la banca che presta. La garanzia è erogata dal Fei, che poi la gestisce durante la sua vita contrattuale. La garanzia rilasciata dal Fei si riferisce a portafogli di prestiti a Pmi «innovanti» e può coprire fino all'80% dei rischi individuali e di portafoglio.
Avete già chiuso operazioni di questo tipo in Italia?
Ne abbiamo fatte sei in Italia, le ultime con il Credem e con Creval. Spesso questa garanzia è accoppiata ad un prestito Bei, in modo che la banca fruisce di un pacchetto che comprende sia la liquidità che la copertura del rischio sulle Pmi finanziate.
isabella.bufacchi@ilsole24ore.com
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