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Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2014 alle ore 13:49.
L'ultima modifica è del 27 marzo 2014 alle ore 18:34.

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La 'prima' di Obama da Papa Francesco: meraviglioso incontarla

Roma, (TMNews) - La bandiera a stelle e strisce sventola su una delle Logge del Palazzo Apostolico del Vaticano. Il picchetto d'onore della gendarmeria è pronto per accogliere il presidente americano. È la 'prima' di Barack Obama da Papa Francesco. Arriva in anticipo il primo presidente afro-americano, accompagnato da una scorta imponente: una cinquantina di auto blindate.Con lui non ci sono nè Michelle, nè le figlie. Lo accoglie il prefetto della Casa Pontificia, padre Georg."Benvenuto in Vaticano", dice padre Georg. "E' meraviglioso tornare qui", risponde Obama, ripensando all'ultima volta in Vaticano, nel 2009, quando a riceverlo fu Papa Benedetto XVI.Attraversa le stanze affrescate della Seconda Loggia del Palazzo Apostolico, fino ad arrivare davanti al Papa."E' meraviglioso incontrarla - dice il presidente americano - grazie mille. Sono un suo grande ammiratore".Poi le porte della Biblioteca privata si chiudono. Restano solamente Obama, il Papa e due traduttori. Cinquanta minuti di colloquio privato per uno "scambio di vedute su alcuni temi attinenti all'attualità internazionale". Focus su libertà religiosa, diritto alla vita e all'obiezione di coscienza, lotta allo sradicamento della tratta degli esseri umani".Al termine dei colloqui lo scambio dei regali e un piccolo fuori programma. La scatola con le monete del Pontefice cade rovinosamente a terra. Un sorriso di Bergoglio, mentre padre Georg li raccoglie. Cala il sipario sulla visita, ma restano i sorrisi e le strette di mano di un incontro che resterà nella storia.

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