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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2014 alle ore 19:29.
L'ultima modifica è del 08 aprile 2014 alle ore 22:58.

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Da interventi su stipendi manager pubblici 350-400 milioni
Il Commissario alla spending review Cottarelli ha stimato che l'intervento sugli stipendi dei manager pubblici avrà un impatto di «350-400 milioni» ha precisato Renzi aggiungendo: «Io spero che anche gli organi costituzionalì accettino il taglio al tetto degli stipendi con la comparazione al salario del presidente della Repubblica».

Renzi: no nomine con stipendi oltre limiti fissati
«Per la prima volta c'è un limite rilevante, tante aziende erano sopra questa cifra e riguarda tutto il mondo delle nomine». Lo ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l'approvazione del Def da parte del Cdm. «Non possiamo nominare persone che guadagnino più di quelle cifre. Abbiamo dato una stretta molto decisiva, ma al di là della cifra é importante il valore culturale».

Renzi: valutiamo 10% di stipendio dirigenti pubblici legato a target paese
«Il 10% della retribuzione la prendi solo se il Paese va bene. Come in azienda, dove quando va bene hai le stock option. Non é possibile che il Paese va male, la crisi é forte e i dirigenti pubblici hanno il premio massimo di merito». È l'ipotesi allo studio del Governo, illustrata dal presidente del Consiglio, «Una parte della valutazione - ha spiegato Renzi - per Chigi almeno, poi vediamo per gli altri ministeri, sarà legata a degli obiettivi anche legati al sistema Paese. Stiamo valutando degli indici: uno é quello del Pil, altri provengono dall'Istat, dall'Ocse, dalla Banca Mondiale».

Tagli Irpef e Irap strutturali
I tagli Irpef e Irap sono «misure strutturali con una copertura permanente» ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il Def contiene «un percorso di aggiustamento per l'indebitamento e strutturale che é praticamente in equilibrio l'anno prossimo e nominalmente in equilibrio nel 2016» ha poi aggiunto il titolare di via XX settembre riferendosi all'aggiustamento strutturale richiesto dall'Unione europa per i conti pubblici.

Renzi: valuteremo proposta Cottarelli ma no tagli lineari, per la sanità spenderemo di più
«Cottarelli ha proposto un taglio molto ampio, lo valuteremo, non ci saranno tagli lineari». Lo ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l'approvazione del Def da parte del Cdm. «Ieri - ha poi aggiunto - ho ricevuto da Cottarelli 6 miliardi di spending, per venerdì18 lo asciughiamo un po', e' fin troppo pesante». Poi la precisazione:
«la spending non è solo taglio, è una rimodulazione del processo di di spesa», ha sottolineato il premier per poi aggiungere: «Cottarelli ha fatto il suo mestiere, ci ha dato 6mld di tagli, ci ha dato un margine ampio». Sulla salute «spenderemo di più non di meno perché si invecchia di più e invecchiando crescono le malattie, non diminuiscono», ha aggiunto Renzi.

Debito 2014 a 134,9 miliardi
Il debito pubblico salirà quest'anno al 134,9% del Pil considerando anche i sostegni al fondo salva Stati e al 131,1% senza considerare questi impegni. È quanto prevede il Def. Il debito scende poi progressivamente: 133,3% nel 2015, 129,8% nel 2016, 125,1% nel 2017, 120,5% nel 2018.

Padoan: con riforme il Paese è più efficiente e credibile
Le riforme migliorano il Paese «lo rendono più efficiente, consentono di guardare meglio alla finanza pubblica e aumentano la credibilità del Paese» ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Def. Le riforme, ha aggiunto, da un lato prevedono «il sostegno ai redditi più bassi» creano «un migliore atteggiamento da parte delle imprese e questo permetterà di creare più occupazione grazie alla riforma del mercato del lavoro».

Padoan, in Ue arriviamo con compiti fatti e riforme avviate
In Europa «arriviamo con i compiti fatti e con le riforme avviate ed é una cosa che interessa tutti i paesi dell'Unione europea: il messaggio dell'Italia serve a tutti i paesi». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Questa é una strategia complessiva, frutto di un'azione complessiva dell'azione del governo é avrà successo», ha aggiunto Padoan .

Padoan, ragionevole crescita 0,8% Pil nel 2014
«La stima dello 0,8% di crescita del Pil nel 2014 la ritengo una stima ragionevole». Lo dice il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, secondo cui ci sarà anche «un percorso di aggiustamento della finanza pubblica sia nell'indebitamento che rimane al 2,6%, sia dell'aggiustamento strutturale che é praticamente in equilibrio l'anno prossimo».

Padoan, privatizzazioni proseguiranno. Enav e Poste in fase avanzata
La privatizzazione di Enav e Poste è «in fase avanzata» ha affermato il ministro dell'Economia, sottolineando che nel documento è scritto nero su bianco che «le privatizzazioni proseguiranno».

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