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Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2014 alle ore 06:36.

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PA E PUBBLICO IMPIEGO
Ristrutturazione della Pa rispettando il calo della spesa
Le misure le leggeremo entro fine maggio. Ma è già certo che la "ristrutturazione della Pa" annunciata dal Governo non dovrà cambiare la traiettoria della spesa per redditi da lavoro dipendente, destinata a scendere dal 10,3% del Pil previsto quest'anno al 9,1% del 2018. L'anno scorso l'aggregato s'è fermato a 164 miliardi (10,5% del Pil) e il calo dal 2014 è stato del 4,8%. Il ringiovanimento del pubblico impiego, la riforma della dirigenza (con taglio degli stipendi) e la mobilità tra i diversi comparti avranno un effetto macro, che il Def associa alla spending review. In questo caso si tratta di una limatura di uno o due decimali di punti del Pil per il prossimo biennio. Anche sull'occupazione l'impatto è negativo, visto che c'è una riduzione di un decimo di punto l'anno. Ma, come ha annunciato dal Governo, gli effetti in termini di maggiore produttività del sistema Pa si vedranno nel più lungo termine.
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INFRASTRUTTURE
Project financing, scuole, casa: obiettivo 0,3% del Pil ai cantieri
Il Def afferma «la centralità e l'importanza del settore delle infrastrutture», con presenza trasversale «nelle diverse priorità del governo»: edilizia scolastica, carceraria e sanitaria, incremento dell'efficienza energetica degli immobili della Pa, beni culturali. Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha proposto nell'apposito allegato del Def di destinare ai cantieri ogni anno almeno lo 0,3% del Pil (4,8 miliardi).
Tuttavia lo stesso Def prevede una ulteriore contrazione degli investimenti fissi lordi delle Pa (in gran parte infrastrutture), già scesi dal 2,5% del Pil nel 2009 all'1,7% del 2013, e che ora si prevede calino ancora all'1,6% quest'anno, all'1,5% nel 2015 e 2016, all'1,4% nel 2017-18. Nel Def si ammettono «i limiti di finanza pubblica», e si punta allora al rilancio del project financing (ente appaltante unico nazionale e fondi ai progetti) e su incentivi e sgravi fiscali per gli investimenti turistici.
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RIENTRO CAPITALI
I l Governo punta a far ripartire l'operazione rientro dei capitali. Il Def dice anche entro quando: settembre 2014. La voluntary disclosure (collaborazione volontaria) rinascerà dalle ceneri del provvedimento non convertito dal Parlamento: nel Dl 4/2014, infatti, è stata stralciata in fase di approvazione la parte relativa alla procedura di emersione dei capitali esportati e detenuti all'estero di nascosto al Fisco italiano. Sono già stati presentati due disegni di legge di iniziativa parlamentare (maggioranza e opposizione) per rilanciare il rientro. Il Def chiarisce anche le intenzioni del Governo a riguardo: lo sconto riguarderà solo le sanzioni e la «protezione» per alcune violazioni penali ma non ci sarà alcun abbattimento d'imposta, come invece era avvenuto nei precedenti scudi fiscali. Potranno essere sanate solo le violazioni commesse entro fine 2013 e la finestra temporale si dovrà chiudere a settembre 2015.
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Riparte la voluntary disclosure senza sconti sulle imposte
BANCHE E DEBITI PA
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Attuazione della delega fiscale a tappe forzate, per arrivare entro il 27 marzo 2015 a completare il varo di tutti i decreti legislativi previsti dalla legge 23/2014. È uno degli obiettivi prioritari del Governo che punta a una rapida riforma del sistema tributario come leva per sostenere la crescita. Partendo dalla revisione del catasto per correggere le attuali sperequazioni riallineando le rendite ai valori reali di mercato. Ma anche riordino delle tax expenditures e una nuova disciplina dell'abuso del diritto. E una maggiore trasparenza delle procedure fiscali per arrivare alla semplificazione degli adempimenti «fino a prevedere per il 2015 l'invio a domicilio di una parte delle dichiarazioni dei redditi» Irpef precompilate. Altro capitolo, la revisione dell'imposizione sui redditi di impresa. Un forte impulso alle entrate arriverà dal recupero della base imponibile, con il rafforzamento del contrasto all'evasione e all'elusione.

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