Da Pili a Scelli, i successori-desaparecidos del Cavaliere
In venti anni di politica Silvio Berlusconi non ha mai saputo trovare un successore. Eppure i potenziali "delfini" sono stati innumerevoli: chi ha avuto la pazienza di contarli, assicura che, con l'ultimo arrivato, Giovanni Toti, si raggiunge quota trenta. Astri nascenti "bruciati" dallo stesso detentore del trono. Ecco un catalogo (incompleto) dei successori mai arrivati alla corona
di Riccardo Ferrazza
6. I successori-desaparecidos del Cavaliere / Samorì, il "nuovo Berlusconi" che lavorò con Dell'Utri
«Non sono il nuovo Cavaliere» ripeteva a chi gli faceva notare le somiglianze con Silvio Berlusconi ai tempi in cui lui, Gianpiero Samorì, spuntò (apparentemente) dal nulla per candidarsi alle primarie del centrodestra (che però furono annullate quando Berlusconi decise di ricandidarsi). Come l'ex Cavaliere il modenese Samorì è un imprenditore ed editore televisivo conquistato dalla politica. Per la verità le sue prime esperienze risalgono ai tempi della Dc («Quando avevo 20 anni ho fatto un po' di esperienze come consigliere provinciale», area Donat Cattin). Poi nel 2008 venne arruolato da Marcello Dell'Utri nei suoi Circoli del buongoverno («Dell'Utri aderì al Pdl e io uscii, ma non ho mai rotto con lui»). Alle ultime elezioni con il suo Mir Samorì si candidò addirittura alla premiership e cercò l'endorsment dell'ex premier: "sarei molto lieto se Berlusconi mi passasse il testimone". L'ex Cavaliere, intenzionato a rimanere in campo, lo ha però tenuto a distanza. «Il signor Samorì – dise a Porta a porta - l'ho conosciuto solo una volta e non è mai stato presente nel nostro partito».
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