2. Pensione/Contribuzione volontaria
(Imagoeconomica)
Una buona scelta per innalzare il proprio assegno pensionistico consiste nel versare contributi aggiuntivi al proprio ente previdenziale. La domanda di contribuzione volontaria può essere fatta dimostrando di aver versato almeno tre anni di contributi nei cinque anni precedenti alla data della richiesta, oppure cinque anni di versamenti nell'arco dell'intera vita.
La contribuzione volontaria può essere considerata come una "cura" ai cosiddetti buchi contributivi (i periodi di inattività scoperti da versamenti pensionistici) e permette di rendere più consistente alla costruzione della propria pensione.
I versamenti volontari possono essere compiuti da lavoratori che hanno cessato l'attività lavorativa, nel caso in cui si verifichi una sospensione dell'attività (per esempio, per brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio), oppure da coloro che hanno stipulato un contratto part-time.
Un esempio: per evitare "buchi", anche di pochi mesi, un lavoratore momentaneamente disoccupato può chiedere l'autorizzazione ai versamenti volontari tra un lavoro e l'altro. Questa iniziativa dev'essere presa subito, poiché la copertura con il versamento di contributi volontari è possibile per periodi pregressi solo limitatamente ai sei mesi precedenti la domanda di ammissione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA