Il Sole 24 Ore
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7 maggio 2014

Europee, troppo Berlusconi sul Tg4 e Italia 1. L'Agcom: più equilibrio


Maggior equilibrio dei tempi di parola del presidente del Consiglio e degli altri esponenti del governo: è la segnalazione inviata a tutte le emittenti dal Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che ha esaminato oggi i dati del monitoraggio sul pluralismo nel periodo 19 aprile-2 maggio nonché gli esposti pervenuti in materia di par condicio.

Dall'analisi dei dati sono emerse alcune criticità riguardanti la parità di trattamento tra i soggetti politici e istituzionali e sono stati adottati i provvedimenti conseguenti. In particolare, sono stati rivolti due ordini di riequilibrio a Tgcom 24 e Laeffe, il primo per l'eccessivo spazio fruito da Forza Italia rispetto agli altri soggetti politici, il secondo per quello riservato al Movimento 5 Stelle.

A seguito degli esposti ricevuti, puntuali richiami sono stati adottati nei confronti di Rai, Rti, La7 e Sky sollecitando le emittenti ad assicurare una presenza adeguata a tutte le liste e non soltanto a quelle con maggior rappresentanza parlamentare. L'Autorità ha poi continuato il monitoraggio del percorso di riequilibrio avviato con le decisioni assunte nello scorso Consiglio. In particolare, in ottemperanza all'ordine dato a La7, l'Agcom, pur constatando una contrazione del tempo di parola del presidente del Consiglio, ha segnalato la necessità di un'ulteriore riduzione. L'Autorità si riserva una valutazione complessiva in occasione dei prossimi Consigli.

Ancora troppo spazio a Forza Italia, sostanzialmente "occupato" da Berlusconi, da parte di Studio Aperto e Tg1: il Consiglio dell'Agcom, «pur prendendo atto di una riduzione della concentrazione, nelle edizioni principali, del tempo riservato a Forza Italia» nei due tg, ha rilevato «un persistente squilibrio riservandosi un ulteriore esame».

Intanto scattano le polemiche dopo la proposta inviata dalla Rai alla Vigilanza su tre puntate speciali di Porta a Porta il 14, 15 e 16 maggio, condotte da Bruno Vespa e Mario Orfeo, con in prima serata ospiti Grillo, Renzi e Berlusconi, in ordine da decidere, e in seconda serata esponenti delle altre forze. Proposta che ha scatenato la protesta dei partiti minori.

In un messaggio inviato a tutti i lavoratori della Rai la Camusso difende il diritto di mobilitarsi contro tagli lineari. «È giusto mobilitarsi contro una logica che mira a determinare risparmi applicando tagli lineari che puniscono non solo i lavoratori, ma gli utenti stessi del servizio pubblico» ha spiegato il segretario della Cgil. «Il pluralismo dell'informazione, il ruolo del servizio pubblico, sono elementi fondanti di una democrazia compiuta. Un bene da difendere e rinnovare, riformare e non ridimensionare», afferma Camusso nel messaggio inviato in occasione del Coordinamento nazionale unitario dei delegati e dell'iniziativa pubblica dell'Usigrai.
«Gli ultimi provvedimenti del Governo - prosegue Camusso - vanno in direzione opposta, mettendo in difficoltà il ruolo insostituibile del servizio pubblico radiotelevisivo nella vita del Paese».


7 maggio 2014