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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2014 alle ore 10:54.
L'ultima modifica è del 14 maggio 2014 alle ore 20:32.

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Nella foto il premier Matteo Renzi nel corso della sua visita di ieri a Milano (ItalyPhotoPress)Nella foto il premier Matteo Renzi nel corso della sua visita di ieri a Milano (ItalyPhotoPress)

Il presidente del Consiglio ha concluso la sua giornata a Palermo, dove ha partecipato a una riunione presso la sede della Regione Siciliana sul tema «Europee e Fondi comunitari». Poi in prefettura dove ha incontrato rappresentanti delle istituzioni locali, imprenditori e sindacalisti. Con lui, oltre al sottosegretario Del Rio, c'era anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Ad ascoltare Renzi vi erano anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il prefetto Francesca Cannizzo. Poi il comizio finale nel capoluogo siciliano sulle elezioni europee.

Il premier: il mancato uso fondi Ue grida vendetta
L'Italia, è il messaggio lanciato già nella visita a Napoli dal premier, deve cambiare passo nella gestione dei fondi comunitari. Secondo Renzi, «il mancato uso di fondi che ci spettano dall'Europa grida vendetta. Certo è meno di quanto noi diamo all'Europa ma se usassimo i fondi come ad esempio fanno i polacchi, non avremmo il deficit infrastrutturale nel Mezzogiorno».

Se Regioni non usano fondi interveniamo noi
«In 20 anni - ha poi aggiunto, durante la conferenza stampa in prefettura - si sono perdute occasioni oggettive e noi chiediamo l'impegno a lavorare insieme ma anche a intervenire direttamente noi» nel caso in cui le Regioni non sappiano usare i fondi Ue. «Non si può consentire a nessuno di non spendere o spendere male», ha avvertito il premier.

Fondi coesione e sviluppo fuori patto stabilità
«Il giorno dopo le europee - ha aggiunto - sia chiaro il mandato alla nuova Ue di garantire la possibilità di escludere dal patto i fondi di cofinanziamento o quelli di sviluppo e coesione che valgono 180 miliardi».

Sulle riforme non indietreggiamo
La ripresa dipende dalle riforme. «L'Italia deve fare l'Italia - ha sottolineato il premier -, significa che noi come paese abbiamo il dovere di non indietreggiare di mezzo millimetro rispetto al complesso delle riforme. Ne abbiamo avviate tante, rispettando tutti i tempi».

Sconvolgenti dati disoccupazione al Sud
Il Sud deve affrontare l'emergenza lavoro. «La disoccupazione giovanile al Sud - ha ricordato Renzi - ha dati sconvolgenti ed è indicativo che dei 29936 iscritti al portale per accedere alla Garanzia Giovani la Campania sia la prima regione. La Garanzia Giovani è una soluzione tampone».

Europee: vincerà il Pd e supereremo M5s
«L'anno scorso arrivò primo il M5s, secondo il Pd di Bersani e terza la Pdl. Questa volta il podio sarà diverso». Così Renzi partecipando a un forum a Napoli presso la redazione del Mattino, ha commentato il duello con il movimento di Grillo. «Le elezioni europee sono molto complicate, di fatto sono incentrate su un sondaggio di politica nazionale e questo é un errore clamoroso, perché dovremmo mandare in Europa gente che si occupa di Europa. Pare invece che la questione sia di politica nazionale». «Noi partiamo dal 25,3, Grillo dal 25,6 - ha aggiunto citando i dati delle ultime elezioni -, secondo me queste elezioni vanno bene, recuperiamo rispetto al 2009 e al 2013, anche al Sud. Vogliono fare il referendum su come va il governo? Secondo me questa volta il Pd vince». «Porteremo a Bruxelles tutte le cinque capolista del Pd» si é detto certo Renzi.

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