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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2014 alle ore 19:04.
L'ultima modifica è del 19 maggio 2014 alle ore 21:12.

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Polonia, rinascita dell'agricoltura 10 anni dopo l'ingresso in Ue

Milano, (TMNews) - I tempi degli aratri trainati dai cavalli sono ormai lontani per la Polonia. Con l'ingresso, ormai dieci anni fa, nell'Unione Europea l'agricoltura polacca ha vissuto un vero e proprio rinascimento di cui ha beneficiato tutta l'economia del Paese:"Quando i cavalli e i carretti erano il simbolo della nostra agricoltura - dice Marek Sawicki, ministro per le Politiche agricole - noi eravamo degli importatori. Oggi siamo il maggior esportatore in Europa con le vendite all'estero che sfiorano i 20 miliardi di euro e un surplus della bilancia commerciale di 6 miliardi".Questi numeri danno la misura di quello che nell'arco di un decennio è diventata l'agricoltura locale, grazie ai fondi della Pac, la politica agricola comune: 40 miliardi sono già arrivati e impiegati, altri 42,4 ne arriveranno tra il 2014 e il 2020. In questo modo, dati Eurostat alla mano, il reddito agricolo pro-capite dal 2005 e al 2013 è aumentato del 70%.Fiore all'occhiello della produzione agricola locale sono le mele, come attestano queste imprese agricole della regione centrale di Regnow."Vendiamo mele in tutta Europa, da Lisbona agli Urali e persino a Vladivostok - dice Roman - ma il grosso della nostra produzione viene venduto sul mercato domestico"."L'Europa mi ha aiutato a modernizzare l'azienda - aggiunge Jeroslaw - ho potuto installare l'impianto di irrigazione, comprare macchinari, modernizzare gli impianti di refrigerazione per la frutta. Per me, l'ingresso nell'Unione europea è stato un grande aiuto".(Immagini Afp)

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