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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2014 alle ore 20:31.
L'ultima modifica è del 20 maggio 2014 alle ore 21:28.

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Tokyo, trionfa il Nabucco e Muti fa un appello alle istituzioni

Il Nabucco di Verdi, Riccardo Muti e il Teatro dell'Opera di Roma al gran completo: un tris vincente per una serata di eccellenza italiana al Bunka Kaikan di Tokyo, alla prima di una tournee giapponese che proporra' anche un altro titolo verdiano, Simon Boccanegra. Tutto esaurito e molti membri dell'establishment nipponico in platea, tra cui il piu' noto melomane tra i politici, l'ex premier Junichiro Koizumi. Al termine della rappresentazione, il maestro Muti coglie l'occasione per lanciare un appello alle istituzioni italiane per il supporto e il rilancio dei teatri lirici, a partire da quello di Roma, non senza qualche frecciatina mirata."Abbiamo avuto un grandissimo successo di fronte a un pubblico che e' diventato negli anni molto esigente. Voglio ringraziare tutti: è stata una prestazione da parte di tutto il teatro di grande qualita' artistica, di categoria A", ha detto Muti parlando a braccio prima del brindisi collettivo. "In Italia ancora si cerca di privilegiare alcune istituzioni a scapito di altre - ha aggiunto - Io che ormai non ho piu' vent'anni posso dire di avere l'autorita' artistica di dire che il Teatro dell'Opera di Roma oggi e' uno dei migliori teatri al mondo nel rappresentare l'identita' della cultura italiana" "Credo che proprio l'identita' italiana in Italia da parte di alcune maggiori istituzioni si stia perdendo. Il fatto che il teatro della capitale dia dimostrazioni a questo livello… credo che sia un messaggio che da Tokyo debba arrivare non solo al sindaco di Roma ma anche al ministro Franceschini. Si deve capire che nel teatro di Roma c'e' un tesoro che va potenziato: non aiutato, potenziato. Perche' tra le caratteristiche importanti dell'Italia e di Roma c'e' il teatro dell'Opera. E l'Italia nel mondo ha un significato profondo soprattutto attraverso l'Opera e soprattutto attraverso l'Opera italiana, che ci rappresenta ovunque". In seguito Muti ha precisato (o finto di precisare) che non si riferiva a teatri particolari come oggetto di attenzioni privilegiate e non troppo attente all'identità italiana (pare un riferimento alla Scala). "Mi riferisco positivamente anche ad altri teatri che meritano una attenzione maggiore. L'Italia e' il Paese dei teatri, non di un teatro". E se si parla di eccellenza, insiste, è chiaro che a Roma c'è.

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