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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2014 alle ore 12:40.
L'ultima modifica è del 21 maggio 2014 alle ore 22:06.

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Le conseguenze per l'Ue
Salvo un'intesa dell'ultima ora tra Kiev e Mosca, l'Ue rischia dal 3 giugno di trovarsi senza gas dopo che Gazprom ha preteso il pagamento anticipato delle forniture per il mese di giugno (1,66 miliardi di dolati) e il saldo del pregresso pari a 3,5 miliardi. Kiev si rifiuta e pretende che la Russia torni a praticare lo stesso prezzo di 265 dollari per mille metri cubi quando al potere c'era (fino a febbraio) il filo-russo Viktor Yanukovich, contro i 485 (la cifra più alta chiesta dal colosso ernegetico russo) dollari dal primo aprile. Tecnicamente ora l'ultimo ostacolo tra Mosca e Pechino sarà l'intesa sulla costruzione della condotta che dalla frontiera cinese porterà alla rete di Pechino il gas russo. Da parte sua Mosca ha completato la «Siberian pipeline» che si ferma al confine. Il tratto rimanente si stima costerà tra i 22 e i 30 miliardi di dollari.

Putin: contratto valido da domani
Il contratto comincerà a essere applicato «da domani», afferma Putin, parlando coi giornalisti a Shanghai, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Interfax. «Il contratto è stato firmato oggi e il lavoro comincerà domani. In secondo luogo, questo rende possibile per noi iniziare il prossimo progetto con i nostri partner cinesi, iniziare a lavorare per la fornitura attraverso il cosiddetto tracciato occidentale», ha detto Putin. Le forniture proverranno dalle «risorse provenienti dalla Siberia occidentale». E questo, ha detto ancora il presidente russo «renderà possibile per noi realizzare i piani di sviluppo dell'industria russa del gas collegando le parti orientale e occidentale dell'estrazione con l'appropriata infrastruttura». Se necessario, ha chiarito Putin, «le forniture possono essere diversificate da occidente a oriente e da oriente a occidente».

Governo italiano: ora subito il trattato di libero scambio con gli Usa
A proposito dell'accordo sino-russo, il viceministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda ha detto: «Raggiungere rapidamente un accordo politico sul Trattato di libero scambio con gli Stati Uniti, che includa anche il settore dell'energia, diventa fondamentale, dopo l'accordo bilaterale sul gas stipulato oggi tra Cina e Russia». Riferendosi sempre al Trattato, il cosiddetto TTIP, Calenda spiega: «noi europei non possiamo aspettare i rituali di un normale negoziato commerciale. Nel semestre di Presidenza della Ue, l'Italia si adopererà per arrivare a questo risultato».

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