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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2014 alle ore 13:33.
L'ultima modifica è del 23 maggio 2014 alle ore 17:13.

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Tutti contro l'austerity
L'austerity europea non piace in pratica a nessun dei partiti in campo, compatti nel condannare vincoli di bilancio troppo stretti imposti a paesi come Italia e Spagna, e nel premere per avviare un "nuovo corso" che preveda anche politiche di investimento per il rilancio dell'economia nazionale. In dettaglio, il Pd chiede all'Europa di concedere maggior margine di manovra e flessibilità per gli investimenti effettuati attraverso i bilanci nazionali ("Golden Rule") e un "Patto del progresso sociale" (Social Compact) che integri il "Patto di Stabilità e crescita" (Fiscal Compact). Anche FI chiede di superare le politiche di austerità, rivedendo o annullando però il Fiscal Compact, con la possibilità di «sforare il tetto del 3%» del rapporto deficit/Pil. L'abolizione del Fiscal Compact, prima della sua entrata in vigore prevista nel 2016, è chiesta anche dalla Lista Tsipras e dal Movimento 5 Stelle («strozza l'economia italiana e la tiene ostaggio delle multinazionali straniere»), mentre Fratelli d'Italia si ferma alla richiesta di sospensione unilaterale del trattato. Infine, Scelta Civica, che punta ad un «allineamento progressivo dei debiti pubblici rispetto all'obiettivo del 60% del Pil», senza abbandonare i vincoli di bilancio.

Scelte nuove contro l'emergenza immigrazione
Il problema dell'immigrazione clandestina non è certo nuovo, ma è tornato tristemente agli onori delle cronache per la lunga scia di morti e naufragi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. L'Italia è in prima linea nel fronteggiare l'emergenza, anche dal punto di vista delle risorse impegnate, e questo si è riflesso nei programmi dei vari partiti. Si va dalla dalla richiesta di prevedere una dura politica di respingimenti degli immigrati, avanzata dalla Lega Nord, al rafforzamento del Frontex, l'agenzia europea per l'accoglienza, spostandone la sede da Varsavia, dove si trova, in Italia o in un altro Paese della sponda mediterranea, come sollecitato dal Nuovo Centrodestra. Ncd chiede anche più risorse europee per il controllo delle frontiere, un po' come i grillini, in prima fila nell'auspicare un maggiore interventismo dell'Ue e dell'agenzia Frontex.

L'Europa, spiegano da M5S, «deve produrre una direttiva sull'immigrazione più stringente, intervenire con supporto logistico e maggiori fondi destinati alla gestione del fenomeno». Forza Italia, da parte sua, punta ad una revisione del regolamento di Dublino 2 e dei criteri di accoglimento e distribuzione di rifugiati e richiedenti asilo (stessa richiesta anche da Fratelli d'Italia). Abbastanza radicale il Pd, che insieme al Scelta Civica vorrebbe promuovere la gestione comune delle frontiere esterne dell'Unione. In particolare, i dem chiedono la trasformazione di Frontex in un vero corpo europeo di guardie di frontiera. Controcorrente, sul fronte immigrati, solo la Lista Tsipras, che ritiene urgente adottare politiche migratorie che permettano l'ingresso legale di migranti di altri continenti. Un subordine, il programma chiede di abolire l'obbligo di presentare richiesta di asilo nel primo paese di arrivo, punto condiviso da Fratelli d'Italia.

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