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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2014 alle ore 08:02.
L'ultima modifica è del 26 maggio 2014 alle ore 10:06.

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Al Muro del Pianto
Dopo la visita alla Spianata delle Moschee, Papa Francesco ha raggiunto il "Muro del Pianto" dove gli è stata descritta la storia di questa antica vestigia, residuo del Tempio di Davide del quale fino al 1967 era visibile solo una porzione di 60 metri perché vi era stato costruito un quartiere.

Papa Francesco è stato accolto dal rabbino capo al Muro Occidentale, frammento del muro di sostegno della Spianata del Tempio di Salomone, distrutto in epoca romana. Il Papa ha sostato da solo davanti al Muro, ha poggiato la mano sulle pietre e vi ha posto un biglietto, raccogliendosi in preghiera silenziosa per alcuni minuti.

"Sono venuto a pregare e ho chiesto al Signore la grazia della pace". Lo ha scritto papa Francesco nel libro d'onore dopo la sua preghiera al Muro del Pianto. Le parole sono state riferito de lui stesso al gran rabbino di Israele prima di lasciare il sito.

Al Monte Herzl
Papa Francesco, accolto dal presidente israeliano Shimon Peres e dal premier Benyamin Netanyahu, è arrivato al Mausoleo del Monte Herzl, dove depone fiori sulla tomba di Theodor Herzl, fondatore del Movimento Sionista. Bergoglio è il primo Papa che va sulla tomba del padre del Movimento Sionista, in base al nuovo protocollo previsto da Israele per le visite ufficiali dei capi di Stato.

Il cambio di programma
Su richiesta del premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo aver deposto fiori al mausoleo di Herzl, Papa Francesco ha visitato un monumento (un parallelepipedo di marmo nero) che non lontano dal mausoleo ricorda le vittime israeliane del terrorismo. Questa ulteriore sosta non era in programma.
La visita richiesta dal premier Netanyahu ha avuto forse lo scopo, nelle intenzioni del Governo israeliano, di bilanciare il gesto compiuto ieri da Papa Francesco a Betlemme, davanti al muro costruito per ragioni di sicurezza ma che di fatto divide i territori occupati creando una prigione a cielo aperto per i palestinesi

La visita al Memoriale Yad Vashem
Successivamente Francesco si è recato in visita al Memoriale Yad Vashem. «Dove sei, uomo? Dove sei finito? In questo luogo, memoriale della Shoah, sentiamo risuonare questa domanda di Dio: "Adamo, dove sei?". In questa domanda c'è tutto il dolore del Padre che ha perso il figlio». Lo ha detto papa Francesco allo Yad Vashem: «Forse nemmeno il Padre poteva immaginare una tale caduta, un tale abisso!». «Ricordati di noi nella tua misericordia. Dacci la grazia di vergognarci di ciò che, come uomini, siamo stati capaci di fare, di vergognarci di questa massima idolatria, di aver disprezzato e distrutto la nostra carne, quella che tu impastasti dal fango, quella che tu vivificasti col tuo alito di vita». Si è conclusa con questa invocazione, seguita dal grido «Mai più Signore, mai più!», la preghiera letta da Papa Francesco allo Yad Vashem, il memoriale che a Gerusalemme ricorda la Shoah.

Il resto della giornata
Nel corso della intensa giornata, Jorge Mario Bergoglio si recherà in visita anche alla gran sinagoga di Gerusalemme, per incontrare i due grandi rabbini (sefardita e askenazita), al palazzo presidenziale di Israele per incontrare Shimon Peres, al Notre dame center per ricevere il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Dopo pranzo, visiterà il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo in un edificio accanto alla chiesa ortodossa sul monte degli ulivi, incontrerà sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi nella chiesa del Gestsemani, celebrerà poi messa nel Cenacolo e, attorno alle 19.30 (18.30 ore italiane) si trasferirà in elicottero da Gerusalemme a Tel Aviv, da dove partirà per Roma. L'arrivo in Italia è previsto alle 23.

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