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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2014 alle ore 15:06.
L'ultima modifica è del 30 maggio 2014 alle ore 19:18.

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Nei primi tre mesi 2014 quasi arrestato il calo dell'occupazione
Che in merito all'occupazione sottolinea che : «Secondo dati provvisori, il calo dell'occupazione si sarebbe quasi arrestato nei primi tre mesi del 2014». Le recenti rilevazioni delle aspettative delle imprese sull'occupazione «sono in miglioramento rispetto al passato, rimanendo tuttavia orientate al pessimismo». La Banca d'Italia fa notare anche che «le retribuzioni nominali stanno mantenendo un profilo di crescita positivo; nei prossimi mesi si attendono incrementi anche in termini reali». Dall'avvio della fase recessiva, nel 2008, le retribuzioni per ora lavorata in termini reali sono diminuite dell'1,3%; nel 2013 sono rimaste invariate rispetto al 2012.

Da decreto Poletti e bonus Irpef nuova occupazione
Secondo Bankitalia, tuttavia, il decreto Poletti sul lavoro e il bonus di 80 euro avranno effetti positivi sull'occupazione. In particolare, «la semplificazione delle regole, in una fase di riavvio ciclico - si legge nella Relazione - potrebbe stimolare nuove assunzioni».
A parere di Bankitalia, le norme contenute nella nuova normativa «semplificano, a beneficio delle imprese, l'utilizzo del contratto a termine, eliminando i rischi di contenzioso connessi con la specificazione della causale, e gli obblighi formativi relativi al contratto di apprendistato, affidati a iniziative regionali non sempre di qualità».

Consumi: la crisi spaventa le famiglie italiane
Legato al problema del lavoro è quello del calo dei consumi. La crisi, sottolinea Bankitalia, spaventa le famiglie italiane, che hanno sempre più paura di spendere. Ne consegue che i consumi, per effetto anche della sfiducia nei confronti del futuro e da una maggiore propensione al risparmio, calano molto più di quanto calino i redditi. La Relazione evidenzia che nel 2013 la spesa delle famiglie é scesa del 2,6%, a fronte di un calo del reddito disponibile dell'1,1%. La flessione dei consumi si é progressivamente attenuata nel corso dell'anno, fino ad arrestarsi nell'ultimo trimestre, in concomitanza con il deciso miglioramento del clima di fiducia e la stabilizzazione del reddito disponibile. Tuttavia, spiegano i tecnici di Via Nazionale, la spesa delle famiglie é ancora inferiore di circa l'8% a quella rilevata prima dell'avvio della crisi finanziaria globale.


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