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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2014 alle ore 07:14.
L'ultima modifica è del 05 giugno 2014 alle ore 15:41.

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Quando una Banca centrale esaurisce la possibilità di manovrare i tassi il sospetto che l'area in cui opera sia sprofondata in una trappola della liquidità è altissimo. È quello che è successo già a Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone dove da qualche anno le rispettive banche centrali sono state costrette a far ricorso a misure non convenzionali per provare a uscire dal pantano della crisi.

E adesso tocca alla Bce. Tra le misure non convenzionali quella più nota è il quantitative easing (o allentamento quantitativo). Di cosa si tratta? Non potendo più agire sui tassi che regolano l'accesso al costo del denaro all'ingrosso (la moneta messa in circolazione dalla banca centrale) la Bce ha deciso di iniettare nuova moneta in un altro modo: acquistando titoli già esistenti sul mercato finanziario, con l'effetto di abbassarne i tassi e alzarne i prezzi che si muovono in direzione opposta e portare fiducia sul settore oggetto degli acquisti. Ricordiamo che la Federal Reserve degli Stati Uniti ogni mese acquista sia titoli di Stato che titoli agganciati al mercato dei mutui per un controvalore di 45 miliardi di euro (prima erano 85) destinati a scendere ulteriormente nei prossimi mesi per via dell'annunciato piano tapering (che altro non è che la fuoriuscita graduale da un piano di quantitative easing).

E la Bce cosa si prepara a fare? Stando alle prime indicazioni fornite da Draghi il quantitative easing europeo potrebbe essere interamente focalizzato sull'acquisto di Abs. Cosa sono? Asset backed securities, in sostanza prestiti impacchettati in un unico titolo che paga una cedola e prevede un rimborso a scadenza (come le comuni obbligazioni). Ma questo rimborso è agganciato al fatto che i prestiti sottostanti vengano effettivamente rimborsati ai creditori reali dai debitori reali.

Sono gli stessi titoli che negli Stati Uniti - contenendo all'interno prestiti subprime, ovvero concessi a categorie poco affidabili - hanno contribuito nel 2007-2008 al collasso del sistema finanziario globale culminato con il fallimento di Lehman Brothers e con numerosi salvataggi statali nei confronti di numerosi istituti bancari europei (non a caso il debito pubblico/Pil dell'Unione europea è lievitato dal 60% all'80% dal 2008 al 2010 proprio per effetto della scelta di far cadere sulle spalle dei Paesi il salvataggio delle banche private).

Ma gli Abs che avrebbe in mente la Bce non sarebbero agganciati a prestiti subprime ma a titoli composti da prestiti più affidabili, quindi molto meno rischiosi. Draghi ha detto che la Bce proporrà acquisti di Abs «purché questi prodotti siano semplici, reali e trasparenti».

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