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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2014 alle ore 10:23.
L'ultima modifica è del 06 giugno 2014 alle ore 16:26.

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Marco GayMarco Gay

Svolta buona possibile solo con le imprese
La «svolta buona» invocata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha sottolineato il presidente dei giovani di Confindustria, è possibile solo con le imprese. «Vede presidente Renzi - ha detto - noi siamo un pezzo di quel giorno nuovo che può iniziare. Non consideri Confindustria una palude né zanzare gli imprenditori che siedono qua. Se pungiamo è per stimolare le istituzioni a fare meglio. La "svolta buona" senza le imprese è una sterzata brusca su una strada senza uscita».

Serve uno scudo industriale
I giovani imprenditori hanno avanzato una proposta. «Noi ci impegniamo a non lasciare l'Italia. Chi se ne è andato si impegni a tornare», ha spiegato Gay. Il presidente dei giovani industriali ha chiesto all'esecutivo di essere un «alleato» per questo obiettivo: quindi: «No allo scudo fiscale, si allo scudo industriale. Lo Stato sia nostro alleato: non ci serve uno scudo fiscale, ma vogliamo uno scudo industriale».

Via tutta l'Irap, semplificare i contratti
Per agganciare la ripresa e lasciarsi alle spalle la crisi occorre procedere con l'abolizione totale dell'Irap e la semplificazione delle forme contrattuali, nel pubblico come nel privato. «L'Irap è stata tagliata del 10% - ha detto Gay - molto bene. Ma diciamolo chiaramente: se vogliamo che la crescita, quando tornerà, porti anche lavoro bisogna passare a una tassazione dell'impresa che rafforzi chi assume regolarmente, anziché penalizzarlo come se fosse una colpa. Quindi, diteci che prima o poi la toglierete del tutto questa Irap».
Gay ha poi chiesto di semplificare i contratti. «Le imprese hanno bisogno di semplicità - ha proseguito - i lavoratori di garanzie. Si tratta di scegliere un principio: semplificare il più possibile le forme contrattuali. È una questione di qualità e non di quantità. Allo stesso tempo deve scomparire il dualismo tra pubblico e privato. Non è sostenibile né economicamente né eticamente. Si può fare e noi chiediamo che si faccia entro il 2014».

Sette assunzioni su dieci nel 2013 avvenute senza articolo 18
Sempre in tema di lavoro, «abbiamo passato anni, decenni, a parlare di articolo 18 non accorgendoci che il dibattito era già stato superato dal mercato. Per i giovani - ha ricordato il numero uno dei giovani imprenditori - parlare di un contratto a tempo indeterminato, oggi, è come parlare di Coppi e Bartali, di Rivera e Mazzola. I giovani non hanno idea di cosa si tratti. Il 50% dei giovani ha un contratto a tempo determinato, sette assunzioni su dieci nel 2013 sono avvenute senza articolo 18».

Oggi interviene Boschi, domani Poletti
Oggi l'intervento del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. Domani saranno ospiti dell'assise il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il presidente dell'Eni, Emma Marcegaglia, l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.

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