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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 15:21.
L'ultima modifica è del 10 giugno 2014 alle ore 09:35.

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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi. (Epa)Il presidente del Consiglio Matteo Renzi. (Epa)

Domani e mercoledì sarà in Cina

«Non credo che le forze antieuropeiste saranno in grado di bloccare» il percorso di integrazione europea. Ha sottolineato Renzi in un'intervista concessa all'agenzia di stampa cinese Xinhua alla vigilia della visita a Shangai e Pechino domani e mercoledi.

«L'integrazione europea - ha sottolineato il presidente del Consiglio - è un'enorme scommessa politica che ha permesso a intere generazioni di vivere in armonia». Grazie al progetto lanciato dopo la Seconda guerra mondiale, «siamo stati in grado di fare dell'Europa un posto di pace e integrazione negli ultimi 70 anni - ha riconosciuto Renzi - Abbiamo messo insieme le nostre monete e l'educazione dei nostri figli, per esempio».
Certo, ha ammesso il premier parlando con la Xinhua, questo ambizioso progetto può anche subire dei rallentamenti, tuttavia resta qualcosa di storico e straordinario. «Questo progetto - ha continuato Renzi - richiederà ancora anni per essere completato, ma è irreversibile. Non credo che alcuna forza antieuropeista sarà in grado di bloccare questo percorso». Infine, il presidente del Consiglio - che dal primo luglio guiderà il semestre di presidenza dell'Unione Europea - ha assegnato alla partnership con la Cina un ruolo importante nel progetto. «Oggi - ha concluso - abbiamo bisogno di sviluppare una 'via della seta' per incoraggiare gli scambi fra le imprese e aprire nuove opportunità per il dialogo, la pace e la stabilità nel mondo».

Italia-Cina: Renzi, il meglio in nostro rapporto deve ancora arrivare
«Il meglio nel nostro rapporto deve ancora arrivare» garantisce Renzi, che, alla vigilia della sua visita a Shangai e Pechino, auspicando un rafforzamento delle relazioni tra l'Italia e la Cina. «Il nostro interscambio commerciale è aumentato del 400% negli ultimi dieci anni - ha detto il premier in un'intervista alla Xinhua - e noi siamo molto contenti. Tuttavia, io credo che il meglio debba ancora arrivare per noi». La convinzione del presidente del Consiglio è che «l'Italia potrebbe aumentare le sue esportazioni verso la Cina, mentre la Cina potrebbe considerare l'Italia come un Paese in cui gli affari possono essere ampliati in molti settori di mercato. In questo senso, sarebbe un rapporto vantaggioso per tutti». Ma non solo l'economia dovrebbe essere alla base del rilancio del rapporto tra Roma e Pechino. Il presidente del Consiglio ha infatti ricordato come Italia e Cina possano entrambe essere considerate come «grandi potenze culturali» e dunque il dialogo in questo settore tra i due Paesi dovrebbe essere rafforzato, aprendo la strada anche ad ulteriori accordi di collaborazione economica.

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