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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2014 alle ore 14:31.
L'ultima modifica è del 23 giugno 2014 alle ore 08:32.

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Ma esiste l'evasione di necessità?
Nell'area dell'evasione di massa, tendenzialmente realizzata da professionisti e piccole/medie imprese, è possibile rinvenire contribuenti che non ottemperano agli obblighi tributari anche in ragione di contingenti difficoltà economico-finanziarie (cosiddetta "evasione di sopravvivenza"). Sono persone, aziende, che dichiarano ma poi non versano le imposte. Qualcosa di molto diverso da quei 3.070 evasori totali che abbiamo individuato nei primi cinque mesi dell'anno. Ma deve essere chiaro che il "nero", l'evasione, le frodi fiscali alterano sempre le regole di libera concorrenza del mercato e quindi producono ulteriori danni agli imprenditori onesti e coraggiosi che hanno affrontato le difficoltà restando nell'alveo della legalità. Questo le associazioni di categoria lo sanno e, infatti, noi collaboriamo molto bene con loro, a cominciare da Confindustria.

Non c'è solo l'evasione. Lo scandalo del Mose ha posto ancora una volta l'accento sulla necessità di una maggiore tutela anche sul fronte della spesa pubblica. Ma con quali strumenti?
La tutela della spesa pubblica è un obiettivo operativo prioritario della nostra azione, che si pone su un piano sostanzialmente paritetico rispetto al contrasto all'evasione. Per la Guardia di Finanza intervenire sul fronte delle uscite significa colpire chi truffa il servizio sanitario o previdenziale, chi si appropria indebitamente di incentivi e finanziamenti destinati al sostegno del tessuto imprenditoriale, chi pilota fraudolentemente gli appalti pubblici, chi corrompe e si fa corrompere. In questa attività lavoriamo a stretto contatto con la magistratura ordinaria e con la Corte dei conti.

Con quali risultati?
Nel corso delle indagini in materia di danni erariali, abbiamo segnalato, da gennaio a maggio di quest'anno, sprechi e cattivi impieghi di denaro pubblico per oltre 1,6 miliardi di euro. Nello stesso periodo i reparti hanno portato a termine oltre 10.500 interventi volti a verificare la corretta percezione di finanziamenti e incentivi pubblici di natura nazionale e comunitaria, a seguito dei quali sono state scoperte frodi per oltre 550 milioni di euro, con il sequestro di beni e valori per 195 milioni di euro.

Intanto la corruzione continua a infettare l'Italia, indebolendo lo Stato e il mercato…
I fenomeni di illegalità che investono la pubblica amministrazione costituiscono un significativo elemento di criticità per l'Italia, che si riflette in maniera decisiva sulle stesse potenzialità di crescita dell'economia legale. Il nostro impegno nello sviluppo delle indagini di polizia giudiziaria è totale. In questo ambito, nei primi cinque mesi del 2014 sono stati complessivamente denunciati per concussione, corruzione, peculato o abuso d'ufficio, circa 1.435 soggetti, di cui 126 tratti in arresto.

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