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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2014 alle ore 10:54.
L'ultima modifica è del 03 luglio 2014 alle ore 14:44.

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(Ansa)(Ansa)

Tensione in Terra Santa dopo l'assassinio dei tre ragazzi israeliani: Israele mette alle strette Hamas, i raid si intensificano, e il funerale del giovane Mohammed Abu Khdeir - che i palestinesi ritengono sia stato rapito e ucciso per vendetta dai coloni ebrei - sono stati rimandati per fare l'autopsia mentre il presidente paestinese Abu Mazen dice che non si fida dell'inchiesta israeliana-

Visti gli incidenti di ieri, la polizia teme che i funerali inneschino nuovi scontri: sono state dispiegate nuove forze ed elevato il livello di allarme.

La morte dei tre ragazzi israeliani ha fatto scoppiare ieri violenti a Gerusalemme est, con almeno 65 feriti. Intanto militanti palestinesi hanno sparato da Gaza diversi razzi diretti verso Israele. Lo Stato ebraico ha risposto con una serie di raid aerei nei territori alle prime ore di oggi.

Secondo le autorità israeliane, i militanti hanno sparato almeno 20 tra colpi di mortaio e razzi. "L'aviazione israeliana ha attaccato 15 siti di terroristi a Gaza alle prime ore di oggi", ha confermato una funzionario della Difesa israeliano.

Un responsabile del ministero della salute palestinese, Ashraf Al Qidra, ha dichiarato alla Bbc che almeno 10 palestinesi sono rimasti feriti nei raid aerei e portati in ospedale.

La condanna dell'America
La Casa Bianca condanna l'"uccisione atroce" di un adolescente palestinese, il cui corpo è stato trovato oggi a Gerusalemme. Il ritrovamento segue quello dei corpi di tre ragazzi israeliani. L'amministrazione Obama invita a "fare passi per prevenire un'atmosfera di vendetta". Secondo i media palestinesi Mohammad Abu Khedair, 17enne, sarebbe stato rapito a Gerusalemme est e poi ucciso da coloni israeliani.

Il presidente americano Barack Obama aveva condannato "nei termini più forti possibile" l'uccisione dei tre adolescenti israeliani rapiti il 12 giugno scorso a Hebron e ritrovati il 30 giugno senza vita poco lontano dalla località cisgiordana. In quell'occasione Obama aveva offerto "il pieno sostegno a Israele e all'Autorità palestinese per trovare gli autori di questo crimine e portarli davanti alla giustizia". Il presidente ha incoraggiato entrambe le parti a "continuare a lavorare in questo senso" e ha fatto pressione "affinché si astengano dal compiere passi che potrebbero ulteriormente destabilizzare la situazione".

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