Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2014 alle ore 11:49.

My24

Lo spread digitale costa all'Italia 10 milioni di euro al giorno di minori investimenti in reti, tecnologie e servizi innovativi. Il Censis stima che se l'Italia arrivasse ad azzerare il disavanzo nella bilancia dei pagamenti per i servizi informatici, se sviluppasse il commercio online e l'uso della moneta elettronica fino a raggiungere i livelli medi europei, e se riuscisse a razionalizzare le banche dati della pubblica amministrazione centrale si renderebbero disponibili per nuovi investimenti in reti, tecnologie e servizi innovativi 3,6 miliardi di euro all'anno: quasi 10 milioni al giorno. Questo è il valore dello «spread digitale» che attualmente ci penalizza nella competizione internazionale.

Con l'appuntamento Digital Venice del prossimo 8 luglio il Governo riporta al centro del dibattito la necessità di favorire gli investimenti nell'innovazione digitale per rilanciare la crescita. Ma senza buone regole, senza infrastrutture adeguate e senza competenze e risorse umane specializzate, la transizione al digitale resterà solo sulla carta.

I numeri del ritardo italiano
Basso il grado di confidenza degli italiani con le nuove tecnologie digitali. Le persone con età compresa tra 16 e 74 anni che utilizzano internet sono il 58% del totale, contro il 90% del Regno Unito, l'84% della Germania e l'82% della Francia (la media europea è del 75%). Di questi, solo il 34% interagisce via web con le amministrazioni pubbliche, contro il 72% della Francia, il 57% della Germania e il 45% del Regno Unito (la media europea è del 54%). Forte anche il ritardo del nostro Paese sul fronte degli investimenti in reti di nuova generazione. In Italia le famiglie con un componente di età compresa tra 16 e 74 anni con accesso alla banda larga sono solo il 68% del totale, contro l'87% del Regno Unito, l'85% della Germania e il 78% della Francia (la media europea è del 76%).

Le start up innovative faticano a crescere
I laureati italiani in discipline scientifiche e tecnologiche con meno di 30 anni sono solo 13,2 ogni mille abitanti della stessa età, contro i 22,1 della Francia, i 19,8 del Regno Unito, i 16,2 della Germania (la media europea è di 17,1). E le start-up innovative, alle quali la normativa riconosce agevolazioni fiscali, faticano a crescere e a dare spinta propulsiva all'innovazione. Delle 2.254 imprese iscritte nell'elenco ufficiale, il 60,9% non ha nemmeno un sito internet. La bilancia dei pagamenti per servizi informatici dell'Italia è strutturalmente in deficit, con un saldo negativo che nel 2012 ha raggiunto 1,49 miliardi di euro: le esportazioni valgono 1,88 miliardi e le importazioni ammontano a 3,37 miliardi.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi