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Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2014 alle ore 14:47.
L'ultima modifica è del 07 luglio 2014 alle ore 14:51.

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Davanti a Dio e al suo popolo sono profondamente addolorato per i peccati e i gravi crimini di abuso sessuale commessi da membri del clero nei vostri confronti, e umilmente vi chiedo perdono» a nome della Chiesa. Che «chiede a Dio la grazia per questi peccati commessi, anche di omissione», perchè gli abusi sessuali di pedofilia commessi da sacerdoti rappresentano «qualcosa di più di atti deprecabili: un culto sacrilego». Con una scelta senza precedenti, per i toni espliciti e la chiara assunzione di responsabilità, Papa Francesco ha chiesto pubblicamente perdono per le violenze sessuali verso minori compiute da uomini consacrati.

La Chiesa oggi «guarda le vittime negli occhi e vuole piangere»
Nell'omelia della Messa celebrata a Santa Marta questa mattina davanti a sei vittime di atti di pedofili accertati da parte di uomini del clero, Francesco ha chiesto loro di perdonare la Chiesa e a Dio di concedere la grazia per il «peccato sacrilego» commesso dai consacrati e da chi ha omesso di denunciare i responsabili per coprire l'immagine della Chiesa. A muovere la Chiesa e i Papi ad agire, ha spiegato ancora il Pontefice, è stato il pianto di alcune vittime di abusi, segno di «un profondo dolore, una sofferenza, per tanto tempo nascosto, dissimulato di complicità che non trova spiegazione». Quei pochi che hanno cominciato a piangere - ha ricordato il Papa, «hanno contagiato la nostra coscienza per questo crimine e grave peccato». Papa Francesco ha chiesto «la grazia che la Chiesa pianga e ripari per i suoi figli e figlie che hanno tradito la loro missione». «Oggi - ha aggiunto - il cuore della Chiesa guarda gli occhi di Gesù in questi bambini e bambine e vuole piangere».

Dopo il "mea culpa", il grazie commosso dei rappresentanti delle vittime
Dopo il "mea culpa" pubblico recitato dal pontefice a nome della Chiesa, i rappresentanti delle vittime degli abusi pedofili del cleoro hanno espresso con grande commozione il loro ringraziamento al Papa per ul gesto di grande importanza simbolica. «I partecipanti, dopo i colloqui, - ha riferito il portavoce della Santa Sede padre Federico Lombardi - hanno manifestato la loro commozione e la loro soddisfazione per essere stati ascoltati dal Papa con tanta attenzione e disponibilità». Ed «l Papa «ha mostrato che l'ascolto aiuta a capire e a preparare la strada per ritrovare la fiducia, guarire le ferite, aprire una possibilità di riconciliazione con Dio e con la Chiesa».

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