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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2014 alle ore 13:26.

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Jean-Baptiste de Franssu (Bloomberg)Jean-Baptiste de Franssu (Bloomberg)

La nuova presidenza dello Ior verrà annunciata domani mattina nel corso di una conferenza stampa in Vaticano. In arrivo, alla guida dell'Istituto per le Opere di religione, al posto del manager tedesco Ernst von Freyberg, c'è il finanziere francese Jean-Baptiste de Franssu, già membro della Commissione referente voluta da Papa Francesco sulle strutture economiche e amministrative della Santa Sede (Cosea), ora disciolta, e attualmente uno dei membri laici del Consiglio per l'Economia. In pratica, l'organo di indirizzo delle finanze vaticane, riunitosi mentre il Papa era in visita in Molise per esaminare, tra le altre cose, i bilanci 2013 della Santa Sede e del piccolo Stato d'Oltretevere.

Cresce in Vaticano l'influenza della corrente "anglo-maltese"
De Franssu, già amministratore delegato della filiale europea di una società americana di investimenti, la Invesco, è considerata persona legata all'economista maltese Joseph F. X. Zahra, in passato ai vertici della banca centrale di Malta, che del Consiglio per l'Economia è stato presidente per poi diventarne il vice-coordinatore laico, formalmente il numero due dopo il cardinale di Monaco Reinhard Marx. Un nome, quindi, sostenuto da quella corrente "anglo-maltese" che attraverso Zahra sta acquisendo notevole influenza in Vaticano. Ed un nome su cui punta anche il prefetto della Segreteria per l'Economia, il cardinale australiano George Pell, vero "super-ministro" delle finanze vaticane, che sulla presidenza a De Franssu avrebbe posto tutto il peso della sua autorità, strappando anche il consenso del Papa. Il cardinale Pell sarà presente domani alla conferenza stampa insieme a de Franssu e Freyberg.

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