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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2014 alle ore 06:41.
Si tratta della "madre di tutte le privatizzazioni greche", quella della società che produce l'energia elettrica del Paese mediterraneo. Una mossa che finora non era riuscita a nessun governo greco a causa della forte ostilità dei potenti ed agguerriti sindacati e delle forze di opposizione che hanno sempre vinto la partita minacciando scioperi e conseguente black-out delle forniture energetiche. Un'ipotesi che, se attuata durante la stagione estiva, provocherebbe durissime conseguenze sugli alberghi e l'andamento della stagione estiva. Ma il governo Samaras non aveva scelta sulla tempistica perché il via libera alla messa sul mercato del 30% della Dei, la società ellenica che produce l'energia elettrica, è nel memorandum di intesa firmato con la troika in cambio delle tranche di finanziamenti.
Così domani, alla vigilia del ritorno ad Atene della troika, composta dai rappresentanti di Ue, Bce e Fmi, il Parlamento ellenico dovrà pronunciarsi nelle sessioni estive sul disegno di legge sulla privatizzazione o meno di una parte della Dei.
Si tratta in realtà di una delle riforme strutturali considerate dai rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia di fondamentale importanza per proseguire sulla strada del risanamento dell'economia nazionale, che continua comunque a mietere lusinghieri successi con i primi avanzi primari di bilancio al netto del costo del debito e una stima di crescita dello 0,6% per quest'anno.
Il giorno seguente, giovedì 10 luglio, il nuovo ministro delle Finanze, Gikas Hardouvelis, ex professore all'Università del Pireo ed economista a Eurobank, forte del buon esito (per il governo) del rientrato sciopero dei dipendenti dell'azienda elettrica, avrà il suo primo incontro ufficiale proprio con i rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia. Un incontro che darà il via al controllo informale - quello ufficiale è previsto per settembre - dell'andamento dell'economia greca. L'ispezione della troika dovrebbe concludersi, secondo i media, entro il 17 luglio.
Al centro dell'incontro di Hardouvelis con il veterano della Grecia, Paul Tomsen (in rappresentanza dell'Fmi), Clauss Mazuch (Bce) e Declan Costello (Ue) in sostituzione di Matthias Mors, ci saranno, tra l'altro, misure che riguardano l'alleggerimento della pressione fiscale, tra cui la riduzione del 50% della tassa straordinaria di solidarietà per il 2015 e la sua abolizione dal 2016 e la riduzione della tassa sul gasolio da riscaldamento, l'aumento della quale non ha prodotto i risultati che la troika sperava. Dovrebbe anche essere mantenuta la riduzione del'Iva al 6,5% sulla ristorazione.
Il Fondo ellenico per le privatizzazioni, (Hellenic Republic Assset Development Fund) sembra essersi scosso dal torpore e ha appena messo a segno la vendita del 100% del vecchio aeroporto di Atene Hellenikon, ceduto per 915 milioni di euro, alla società immobiliare Lamda development, dopo la messa sul mercato del prestigioso albergo di stato, Astir Palace, poco lontano da Atene venduto alla società immobiliare Jermyn Street Real Estate per 400 milioni di euro e la vendita del 66% della società di distribuzione del gas, Desfa, all'ente pubblico dell'energia dell'Azerbaijan, Socar, per 400 milioni di euro. L'Azerbaijan è interessato alla costruzione del Tap, il Trans Adriatic pipeline, il gasdotto che dovrebbe portare il gas azero attraverso la Turchia e la Grecia sulle coste della Puglia.
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LA VICENDA
La madre delle privatizzazioni
La società pubblica di elettricità greca Dei è centrale nel piano di privatizzazioni del governo: la cessione del 30% fa parte infatti del memorandum di intesa firmato con la troika dei creditori internazionali per ottenere i finanziamenti promessi
La settimana scorsa i dipendenti della società, per protestare contro il piano (e il rischio di aumenti delle tariffe), hanno iniziato una serie di scioperi che minacciavano di causare un blackout delle forniture energetiche del Paese
Il governo li ha precettati, ordinando il rientro al lavoro. Il piano di privatizzazione sarà sottoposto domani al voto del Parlamento