Mal di schiena? Ecco il decalogo per mantenersi (o rimettersi) in forma e non restare a casa dal lavoro

Una cosa è certa. Poiché il mal di schiena è causato da più fattori, sia fisici che psicologici, l'ideale è un intervento multidisciplinare. «Nei modelli aziendali molto evoluti gli interventi vengono effettuati in equipe. Ne fanno parte sia un medico che un fisioterapista, accanto a un terapista occupazionale e a uno psicologo», spiega Monticone, ricercatore della Spine Society of Europe.

Anche lo psicologo è indispensabile, dal momento che anche lo stress e la depressione possono essere concause del mal di schiena.
«Le persone che soffrono di depressione, ansia, paure, preoccupazioni eccessive, sentono di più il dolore fisico. Ecco perché negli Stati Uniti e nel nord Europa si tende ad attivare un intervento multidisciplinare d'accordo con il datore di lavoro».

Uno studio dimostra che tanto più una persona resta a casa per malattia, tanto più sarà probabile che non rientri al lavoro, riporta lo specialista.
Perciò, nei limiti del possibile, bisogna cercare di mantenere le attività lavorative.
Uno dei rischi è infatti la "kinesiofobia" ossia la paura cronica del movimento, che porta a una pericolosa limitazione nei movimenti e dunque a un peggioramento della qualità della vita. Un problema grave, che ha un'alta incidenza nei pazienti trattati chirurgicamente per ernia discale. Ma anche chi ha sofferto di forti dolori alla schiena ha spesso paura di compiere sforzi o sollevare pesi. Questo può essere molto limitante, soprattutto al lavoro. Nella scheda successiva scopri come vincere le paure.