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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2014 alle ore 10:44.
L'ultima modifica è del 10 luglio 2014 alle ore 10:56.

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Brusco calo per la produzione industriale francese, che a maggio ha registrato un calo mensile dell'1,8% dopo il timido rimbalzo di aprile (+0,3%) e a fronte di attese di una crescita, seppure modesta (+0,2%). I dati diffusi stamattina dall'Insee, l''Istituto nazionale di statistica, sono un pessimo segnale per le prospettive di crescita del secondo trimestre, dopo quella piatta del primo.

Il calo è attribuibile soprattutto all'andamento del comparto "coke e raffinazione" (-8,4%), anche se la debolezza ha accomunato la produzione in tutti i settori industriali: il solo manifatturiero, per esempio, ha registrato una flessione del 2,3 per cento. Negativo anche il dato trimestrale: nei tre mesi compresi tra marzo e maggio si è registrata una flessione annua del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Il dato francese, insieme a quello tedesco (-1,8%) diffuso all'inizio della settimana e a quello odierno italiano, pure negativo (-1,2%) , è l'ennesima dimostrazione che l'Europa - a cominciare dalle sue prime tre economie - arranca per uscire dalla crisi e soprattutto per far ripartire la crescita.

Sempre stamattina in Francia è stato diffuso il dato sull'inflazione di giugno: l'indice è rimasto invariato su base mensile e ha registrato un modesto incremento (+0,5%) su base annua. Anche in questo caso si tratta di numeri peggiori del previsto, che non allontanano il rischio di deflazione.

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