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Nuovo Senato, gli ultimi ritocchi alla riforma

Ultimo miglio per il Nuovo Senato, La riforma Renzi-Boschi cambia la modalità di elezione, la composizione numerica, la partecipazione dei suoi membri al procedimento legislativo. Nuovi sono anche i poteri assegnati al Governo nel procedimento legislativo, per dare certezza sui tempi di approvazione delle leggi. Ecco i dettagli del testo Boschi approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato, in vista dell'approdo in Aula.

2. Nuovo Senato/Senato non elettivo

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I senatori non saranno eletti dai cittadini bensì dai consigli regionali. Ogni consigliere potrà votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri regionali e da un sindaco, collegati ad altrettanti candidati supplenti. I componenti del nuovo Senato saranno in tutto 100: 95 scelti dalla regioni e 5 nominati dal Presidente della Repubblica. È ridotto da 3 a 2 il numero minimo di senatori per ciascuna regione, così da premiare quelle più popolose, a partire dalla Lombardia. Sulle modalità di elezione di secondo grado si è aperto un confronto in commissione che ha ritardato l'ok al ddl e l'approdo in Aula. Per venire incontro alle perplessità di Lega e Ncd (per i quali il testo danneggiava i partiti piccoli a vantaggio dei grandi) nella versione approvata dalla commissione (che modifica il testo della relatrice Finocchiaro) i senatori vengono eletti nei Consigli regionali «con sistema proporzionale»; ma viene omessa la frase «tenuto conto» della consistenza dei gruppi parlamentari. Questa clausola avrebbe infatti escluso in partenza la possibilità di eleggere come senatore gli esponenti dei partiti più piccoli (anche quelli che ottenessero il voto dei consiglieri dei gruppi più grandi).

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