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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2014 alle ore 12:23.
L'ultima modifica è del 10 luglio 2014 alle ore 14:53.

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«Una crescita più sostenuta è la via maestra per abbattere il debito pubblico» dell'Italia che ha «un grado di sostenibilità che rimane il più elevato fra i paesi avanzati come dicono le istituzioni internazionali compresa la Ue». Lo ha affermato il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan all'assemblea Abi, che ha tratteggiato «una strategia a più piani» basata su apertura dei mercati, riforme strutturali e più inevstimenti.

A Ecofin condivise priorità crescita
Il ministro dell'Economia ha ricordato che sostenere crescita e occupazione sono le priorità poste dall'Italia in Ue. Priorità «fortemente condivise ed accolte anche alla riunione dell'Ecofin di due giorni fa». Padoan ha aggiunto che il contesto di crescita è ancora «debole e incerto» e la disoccupazione resta «elevata soprattutto tra i giovani». «Non ci sono scorciatoie per la crescita, è necessaria una strategia a più piani», ha spiegato il ministro.

Nessun dubbio su calo pressione fiscale
Padoan ha sintetizzato perciò la strategia del governo per rilanciare lo sviluppo. «La pressione fiscale deve essere ridimensionata. Su questo non credo ci sia dubbio», ha detto il ministro dell'Economia rispondendo così anche al presidente dell'Abi Antonio Patuelli. E ha aggiunto che questo intervento «dovrà essere concomitante con la riforma fiscale all'esame del Parlamento».

Costi intollerabili da inefficenze Pa e giustizia
Il ministro ha poi sottolineato che il Paese ha bisogno di una riforma profonda dell'amministrazione pubblica e della giustizia, perché altrimenti si continueranno a subire «costi intollerabili per l'attività economica». Tanto più che se è vero che «oggi l'Italia gode di estremo interesse da parte degli investitori, sta a noi non sprecare questa occasione, perché non durerà per sempre».

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