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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2014 alle ore 06:37.
L'ultima modifica è del 18 luglio 2014 alle ore 22:59.

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Il Banco Espirito Santo, la prima banca portoghese per capitalizzazione, é stata sospesa alla borsa di Lisbona mentre perdeva il 17%, in attesa di ulteriori comunicazioni. L'Fmi getta acqua sul fuoco ricordando che «il sistema bancario portoghese è in grado di sostenere la crisi, aiutato da un consistente sostegno di capitali pubblici e misure straordinarie della Bce. Tuttavia, come la Banca del Portogallo riconosce, rimangono sacche di vulnerabilità, che richiedono misure correttive in alcuni casi e supervisione obbligatoria in altri».
Anche la Banca centrale del paese lusitano ha rassicurato gli investitori, affermando che il Banco Espirito Santo è protetto e non corre pericoli, ma il rischio contagio nell'eurozona, dopo mesi di bonanza, ha cominciato a propagarsi in Spagna dove è stata annullata un'asta di bond del Banco Popular Espagnol.
Il gruppo lusitano é sotto i fari dei mercati per il ritardato pagamento «a pochi clienti» degli interessi sulle obbligazioni della controllante lussemburghese, la Espirito Santo international che ha dato il via alla crisi nel momento in cui ha annunciato che «attualmente sta valutando l'impatto finanziario della sua esposizione», al punto da ritardare i pagamenti sui titoli a breve.
Che sta succedendo? Nella complessa ed articolata catena di comando, la Espirito Santo International detiene il 100% della Rioforte che a sua volta possiede in cassaforte il 49,3% della ESFG, Espirito Santo Financial Group, che a sua volta ha in portafoglio il 25,1% della Banca Espirito Santo.
Anche il Crédit Agricole, il gigante del credito francese, detiene il 14,6% della Bes, la Banca Espirito Santo. Altro azionista importante della maggiore banca portoghese quotata è la Portugal Telecom, con il 2,1% mentre la Bes ha una partecipazione incrociata dello 10,1% in Portugal Telecom.
Gli investitori, che stanno affrontando la possibilità di perdite sui bond detenuti, possono provare, secondo Bank of America, a fare ricorso alla banca per tutelarsi. Si stima che si tratti di 2,55 miliardi di euro in obbligazioni, secondo stime rese note dalla Merrion Stockbrokers di Dublino.
«C'è un vuoto d'informazioni da parte della banca, accompagnato da una marea di cattivi segnali provenienti dal gruppo – ha detto Richard Thomas, analista di Bank of America a Londra –. Tutti stanno dicendo che la crisi è circoscritta, ma il mercato chiede di avere le cifre esatte e di lasciare agli investitori la valutazione».
La borsa di Lisbona ha perso il 4% sulle scia di queste notizie, con un effetto contagio anche sugli altri listini europei.
Intanto i rendimenti lordi e spread dei titoli di Stato del paese lusitano a 10 anni sono partiti al rialzo aumentando di 21 punti base e raggiungendo il 4,01%, secondo il solito copione che vede un problema bancario collegarsi al rischio sovrano dello Stato, sull'onda del fatto che sia necessario un salvataggio pubblico che possa accrescere il problema del deficit pubblico.
C'è già un primo effetto contagio ai paesi confinanti: è stata annullata un'asta di bond del Banco Popular Espagnol, un segnale preoccupante. Più cauta Barclays, che in un report dice: «Rispetto al sistema bancario nel suo complesso, riteniamo che le implicazioni finanziarie sul debito sovrano siano piuttosto limitate. I bond sovrani portoghesi in scadenza a settembre potranno essere rimborsati senza ricorrere a ulteriori emissioni nel resto del 2014».
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