Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2014 alle ore 06:37.

My24


Non ha scelto il giorno migliore Atene per tornare sul mercato per la seconda volta in tre mesi e dopo quattro anni di forzato esilio.
Nel giorno in cui la Grecia ha emesso bond a tre anni a un rendimento del 3,5% ha rastrellato sul mercato solo 1,5 miliardi di euro, molto meno dei 2,5-3 miliardi stimati alla vigilia, forse un po' troppo ottimisticamente. La crisi bancaria scoppiata in Portogallo ha fatto cambiare idea a parecchi investitori che hanno preferito attendere tempi migliori. In aprile Atene aveva emesso un bond a cinque anni con rendimento al 4,95% per tre miliardi di euro con offerte pervenute alle banche del sindacato fino a 20 miliardi di euro. Maieri il clima sull'eurozona era già cambiato.
Eppure l'emissione greca aveva delle caratteristiche interessanti per gli investitori come il fatto che il paese mediterraneo non avevesse debiti da ripagare per i prossimi cinque anni, quindi con scarso rischio di finanziamenti a breve termine. Un elmento che normalmente facilita l'accesso ai mercati ma che ieri evidentemente non è bastato.
Il governo di Atene si è detto comunque soddisfatto negando di aver mai parlato di tre miliardi come obiettivo dell'emissione. Il bond, spiega una nota del ministero delle Finanze guidato da Gikas Hardouvelis, «malgrado le avverse condizioni dei mercati internazionali è riuscito a raccogliere 1,5 miliardi, con una cedola del 3,375% e un tasso di interesse del 3,5%».
L'operazione, che come dicevamo si è scontrata con le tensioni legate alla crisi della banca portoghese Espirito Santo, è stata curata da un pool di cinque banche internazionali composto da Bank of America, Citigroup, Deutsche Bank, Goldman Sachs e Jp Morgan.
Il Fondo monetario internazionale, pur non esprimendosi sul costo e l'entità dell'emissione, ha dato comunque il benvenuto al fatto che Atene «continui a essere in grado di accedere al mercato» così come aveva dato il benvenuto «alle precedenti emissioni di titoli a debito» nel Paese avvenuta nel mese di aprile con un bond quinquennale. Parlando nel corso del consueto incontro con la stampa, il direttore della comunicazione del Fondo monetario internazionale Gerry Rice ha ricordato da Wshington ieri che «uno degli obiettivi fondamentali del programma di salvataggio sin dall'inizio era rilanciare l'accesso al mercato» dei capitali.
Gerry Rice ha però avvertito: «Manca ancora molto prima che Atene sia in grado di potere fare affidamento esclusivamente sul mercato». Insomma il lavoro della Troika ad Atene non è ancora finito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi