Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2014 alle ore 15:34.

My24

TOKYO - A fine giugno sono state raggiunte due pietre miliari nello sviluppo di due progetti che testimoniano la volontà della Japan Inc. di rafforzare il suo ruolo nel settore dell'aviazione, nel quadro di una volontà di rafforzamento a più ampio raggio nell'intero settore aerospaziale.

Il 27 giugno è stato effettuato in North Carolina il primo volo di HondaJet, il business jet di lusso (5/6 passeggeri) che comincerà a essere commercializzato l'anno prossimo entrando in concorrenza con Cessna, Embraer, Cirrus e altri operatori. Il giorno prima, al Komaki South Plant non distante da Nagoya, è stato montato il primo motore della Pratt& Whitney sul Mitsubishi Regional Jet (MRJ) - da 78 e 92 posti - che inizierà a volare l'anno prossimo, con le prime consegne previste per il 2017: si tratta del primo nuovo aereo passeggeri costruito in Giappone da oltre 50 anni (da quando il YS-11 turboprop fu lanciato nel 1962) e farà concorrenza con Embraer, Bombardier e il russo Sukoi partecipato da Alenia (presente nel settore anche con gli ATR).

Mentre il jet della Honda sarà assemblato negli Usa, l'MRJ è un vero progetto nazionale, largamente sussidiato dal governo giapponese con il finanziamento di circa un terzo dei costi di sviluppo. Inoltre rappresenta il simbolo di una trasformazione di Mitsubishi Heavy, che si è messa a collaborare con gli ingegneri delle rivali IHI e Kawasaki Heavy e ha deciso uno spin-off delle sue attività di componentistica per motori d'aviazione nella disponibilità ad accettare investimenti da IHI.

Entrambi i progetti, se pure in ritardo di circa 4 anni rispetto ai piani originari, sembrano destinati ad alterare gli equilibri nei segmenti di riferimento, per le loro avanzate tecnologie e la promessa di maggiore efficienza energetica. Per inciso, Mitsubishi Heavy sgomita in altri settori, ad esempio con l'ingresso nella cantieristica per navi da crociera di cui Fincantieri è leader, sia pure con alti costi (tre mesi fa ha dovuto annunciare la contabilizzazione in perdita di 60 miliardi di yen per la lievitazione dei costi di due navi da crociera in costruzione). Ordini per il nuovo MrJ sono arrivati da due vettori Usa, SkyWest e Trans States, e da Ana, ma non ancora da Jal.

Ana e Jal, i due maggiori vettori giapponesi, hanno fatto storia nei mesi scorsi con ordinativi a Airbus che spezzano il quasi-monopolio della Boeing sul mercato nazionale e agevolano la prosecuzione di negoziati di libero scambio tra Giappone ed Unione Europea. In cambio, Airbus si è detta disponibile ad aumentare le quote di lavoro ai fornitori giapponesi. Proprio la componentistica per aerei è un settore destinato a una ulteriore espansione per l'industria nipponica. Non si tratta solo della presenza di tecnologie sofisticate (ad es. le fibre di carbonio della Toray per il Dreamliner, o la leadership di IHi nei CMC – ceramic matrix composites – e CFRP – carbon fyber reinforced polymer), ma di un intero nuovo settore che si apre: quello delle commesse militari. Il governo del premier Shinzo Abe sta infatti rilassando le limitazioni all'export di armamenti e intende favorire le partnership internazionali nel settore della Difesa.

Non a caso al recente Eurosatory a Parigi, una delle principali fiere mondiali del comparto, 13 aziende giapponesi si sono presentate per la prima volta, a segnalare che anche loro possono diventare contractors. E non a caso IHi ha annunciato qualche settimana fa un investimento da quasi 300 milioni di dollari per ampliare le sue fabbriche di Tomioka e Soma: annunci divenuti rari, visto che la Corporate Japan investe ormai piu' all'estero che in patria in nuove strutture produttive. Non necessariamente, però, se si tratta di un settore strategico e promettente. Come lo è anche quello dello spazio, dove si profila un insidioso concorrente per Arianspace e altri operatori nei lanci satellitari. L'Agenzia spaziale giapponese Jaxa e IHI stanno modificando il nuovo razzo Epsilon (il cui primo lancio è avvenuto nel settembre dello scorso anno) per renderlo più competitivo sia in termini di costi che di capacità, al fine ultimo di intercettare una parte della crescente domanda per satelliti specialmente dai Paesi emergenti.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi