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Dal rigalleggiamento, all'ultima rotta, alla demolizione a Genova, tutte le fasi del recupero del relitto della Costa Concordia

È tornato a galleggiare il relitto della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012 sulle coste del Giglio dopo un "inchino" fatale dinanzi all'isola. La stima totale dei costi di rimozione per il più grande progetto di recupero di un relitto nella storia ammonta a circa 1,2 miliardi di dollari. Ecco tutte le fasi dal rigalleggiamento, all'ultima rotta che affronterà il relitto trainato da due rimorchiatori, fino alla demolizione e al riciclo di alcune parti nel porto di Genova Voltri

2. Il recupero della Costa Concordia/ Aspirati oltre 2mila metri cubi di idrocarburi

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Subito dopo l'incidente al Giglio, Costa Crociere per impedire un potenziale impatto ambientale ha fatto predisporre le panne, barriere contenitive intorno allo scafo in grado di raccogliere eventuali perdite. Il 14 gennaio 2012, dunque il giorno dopo l'incidente, la Costa ha incaricato la società Smit Salvage Bv, leader mondiale del settore dei recuperi, che si è avvalsa a sua volta della società italiana Tito Neri srl - per elaborare un piano d'intervento di recupero del carburante in stretta collaborazione con le Autorità competenti. L'estrazione del carburante dai serbatoi è iniziata il 12 febbraio 2012, e si è conclusa con successo il 24 marzo 2012. Sono stati aspirati complessivamente 2.042,5 metri cubi di idrocarburi. Il 14 gennaio 2012 è iniziato il recupero del materiale galleggiante. Il 13 marzo 2012 le società Smit Salvage Bv e Tito Neri hanno terminato le operazioni di svuotamento delle acque nere per un totale di 240 metri cubi. Al termine delle operazioni di rimozione del combustibile, il 25 marzo 2012 sono iniziate le operazioni di pulizia del fondale dagli oggetti fuoriusciti dal relitto. In totale sono state rimosse circa 24 tonnellate di materiali.

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